La storia di Angela Romano e gli altri “casi nascosti di Castellammare” al Castello Arabo Normanno

e9384f3c-ed7e-41f4-8012-6d20897848f9CASTELLAMMARE DEL GOLFO. La storia di Angela Romano, la bambina castellammarese fucilata il 3 gennaio del 1862 dai soldati del Re d’Italia, è solo una delle storie raccolte nei libri del Dott. Francesco Bianco che saranno presentati il prossimo 23 aprile al Castello Arano Normanno di Castellammare del Golfo.

“La storia di Angela Romano da qualche anno ha assunto un carattere nazionale. A lei – spiega Francesco Bianco ad Alqamah.it – sono state intitolate quattro vie in Italia. a Gaeta, grazie al lavoro dello storico Antonio Ciano, a Longobardi (Cosenza), nella sua città Castellammare del Golfo e meno di un mese fa a Lamezia Terme. In quest’ultima occasione addirittura la via Angela Romano ha preso il posto della via dedicata al generale Enrico Cialdini, un generale che si è macchiato di diverse stragi. La piccola Angela Romano possiamo dire che è diventata un simbolo delle vittime innocenti.”

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La via Angela Romano a Castellammare del Golfo

Una bambina di soli 8 anni fucilata perché accusata di “brigantaggio”. Un tesi, secondo il Dott. Bianco, improbabile ma piuttosto sembrerebbe essere legata alle varie rappresaglie di quei giorni. Anche questo è contenuto nel suo ultimo libro, il saggio storico “Cento e uno … Centouno” che sarà presentato insieme agli altri libri al Castello di Castellammare.

La storia nasce dalla feroce sommossa popolare del 1 gennaio del 1862 in cui circa cinquecento disperati, manovrati dalla fazione dei “Surci”, prese d’assalto e incendiò le case dei notabili e gli edifici pubblici. Da qui si svilupperà una feroce repressione governativa che causerà diverse vittime innocenti. “Le vittime accertate  – spiega Francesco Bianco – sono circa venticinque ma sicuramente saranno state il doppio.”

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La via Angela Romano a Longobardi (Cosenza)

Da  un lato i “Surci”, filo borbonici, e da un lato i “Cutrara”, i notabili della ricca borghesia castellammarese, che sfocerà nella cosiddetta “rivolta dei Cutrara”. Ed è in questo contesto che si inserisce la tragica e barbara morte della piccola Angela Romano.  Tre giorni dopo la feroce rivolta che causò diversi morti arrivano i bersaglieri che sbarcano in marina. Vengono fucilati così sette innocenti, tra cui Angela Romano. Nello sbarco muore il capitano Carlo Mazzetti e sette dei suoi commilitoni. Tutto documentato e raccontato dal Dott. Bianco.

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La via Angela Romano a Lamezia Terme

In merito alla morte della piccola Angela, nel registro dei defunti della Chiesa Madre di Castellammare si legge “uccisa nella contrada di Falconera dai soldati”; “uccisa quindi in un casale a Falconera, a pochi passi da Contrada Fraginesi” – aggiunge Francesco Bianco. Una esecuzione di cui però non si doveva sapere niente.

Tanti i misteri in questa storia che il Dott. Bianco ha documentato e raccontato soprattutto nel suo ultimo libro.

Oggi Angela Romano, martire dell’Unità come hanno scritto a Longobardi (Provincia di Cosenza), rappresenta un simbolo delle vittime innocenti dello Stato. Una storia che, insieme alle altre, merita di essere ricordata e raccontata.

cento e uno centounoL’appuntamento è il 23 aprile alle ore 16:30 presso l’aula convegni del Castello Arabo Normanno di Castellammare del Golfo in compagnia dell’autore Francesco Bianco, il Sindaco di Castellammare del Golfo Nicolò Coppola, Ignazio Sottile presidente dell’associazione SiciliAntica di Castellammare e Bando Sabella, responsabile del polo museale del Castello. Oltre a “Cento e uno … Centouno” saranno presentati da “Surci e Cutrara” e “Turriciano”.

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Emanuel Butticè. Castellammarese classe 1991, giornalista pubblicista. Laureato in Scienze della Comunicazione per i Media e le Istituzioni all’Università degli Studi di Palermo con una tesi sul rapporto tra “mafia e Chiesa”. Ama viaggiare ma resta aggrappato alla Sicilia con le unghie e con i denti perché convinto che sia più coraggioso restare.