ALCAMO. Alessio Di Gesù ed Enrico Colajanni dell’associazione LiberoFUTURO hanno incontrato ieri mattina i ragazzi dell’istituto tecnico di Alcamo.
Fulcro dell’incontro la presentazione l’App Prìmere, realizzata da una startup palermitana composta da 3 professionisti, tra i quali anche Alessio Di Gesù, ideatore dell’app, e patrocinata dalle associazioni antiracket/antimafia LiberoFUTURO, Rete NOMAFIE e ProfessionistiLiberi.
Primere è una applicazione gratuita per smartphone e tablet volta a prevenire il crimine, segnalare casi pericolosi o situazioni di flagranza di reato (violenze/abusi, furto/rapina etc…) con due semplici click.
Riconosciuta dal Ministero dell’Interno, l’App si collega alle centrali del 112 (numero unico europeo), permettendo così di accorciare i tempi di intervento delle volanti o dei soccorritori. Prìmere è gratuita e tutti possono scaricarla e registrarsi. Per utilizzare l’app è sufficiente aprire l’APP e pigiare un tasto; la centrale operativa avrà così la possibilità di geolocalizzare chi ha lanciato l’allerta, conoscere il suo nome e il motivo dell’allarme (violenza, furto, incidente ecc.) riuscendo a far partire i soccorritori prima e con maggiori informazioni.
Durante l’incontro i ragazzi si sono mostrati molto interessati all’argomento, ponendo innumerevoli domante e dando anche vari interessanti suggerimenti. Si è parlato anche dell’associazione LiberoFUTURO e delle sue molteplici attività a favore delle vittime; di un consumo critico; di una sana gestione dei beni confiscati e di una diffusione della cultura della denuncia.
LiberoFUTURO è nata sull’onda del crescente numero di denunce che vennero fatte a Palermo a partire dall’inizio del nuovo millennio. Preceduti dal fenomeno di Addiopizzo, che invitava i cittadini palermitani a sostenere coi propri acquisti giornalieri i commercianti che decidevano di opporsi al racket delle estorsioni mafiose, nel 2007 nasce così LiberoFuturo, la prima vera associazione antiracket della città, che da allora ha assistito centinaia di imprenditori.
La strategia del Consumo critico amplia straordinariamente le prospettive nel campo dell’antiracket, ponendo le basi affinché per la prima volta il movimento di rivolta possa diventare finalmente di massa.
Nel 2013 LiberoFUTURO, viste le difficolta che lo Stato incontra nella gestione dei beni sequestrati e confiscati, inizia ad occuparsene realizzando alcune esperienze positive: la sfida è stata quella di coinvolgere nella gestione dei beni, sin dalla fase molto incerta sequestro, gli imprenditori antiracket che già avevano avuto il coraggio di denunciare gli estortori e adesso avrebbero dovuto trovare quello di gestire i loro beni a vantaggio della collettività.
Infine nel 2016 LiberoFUTURO, insieme ad altre 12 associazioni antiracket siciliane ha dato vita alla Rete NOMAFIE che aspira ad estendersi anche a livello nazionale.