Una seduta del Consiglio Comunale di Castellammare del Golfo, quella di ieri, convocata d’urgenza per affrontare le problematiche relative all’approvvigionamento idrico.
CASTELLAMMARE DEL GOLFO. A relazionare il Sindaco Nicola Rizzo, che ha fatto un excursus della vicenda che vede il Comune dover farsi carico della rete idrica, come previsto dalla Regione. I rischi sono quelli o di essere commissariati o una gestione del Comune, in quest’ultimo caso impossibile visto la rete obsoleta, i costi per contatori nuovi, perché c’è la necessità di sostituire il 50% di questi che non funzionano, quindi una spesa che il Bilancio comunale non può sostenere, si parla di 650/750 mila euro l’anno.
Rizzo ha informato il consiglio comunale che in quanto presidente dell’ATI si è confrontato con gli altri comuni che vivono la stessa condizione, legata anche all’Ente Acquedotti Siciliani, la società che gestisce la rete, ma che è in liquidazione. Tutto questo in un quadro normativo confuso e con un passaggio non graduale che mette in grosse difficoltà gli enti locali interessati..
Una carenza di acqua quantificata in 20 litri secondo, che in inverno servono meno, perché non si verificano grandi problemi, in quanto sufficiente per circa 15 mila abitanti. La problematica si presenta d’estate, quando la popolazione aumenta e il problema si manifesta in maniera grave.
Da ciò nasce l’urgenza della seduta, ha ribadito il Sindaco, e che la problematica necessità di una posizione unica in Consiglio Comunale, perché non è un problema di maggioranza o minoranza, ma investe tutta la città, quindi una linea dettata da tutto il consiglio metterebbe in campo una posizione forte.
A dar manforte al Sindaco il consigliere comunale di maggioranza, Sebastiano Cusenza, che inoltre ha presentato un Ordine del Giorno incentrato sulla creazione di un tavolo tecnico, da presentare alla Regione, per individuare strategie e in più per ricercare risorse regionali. Infine Cusenza ha invitato la minoranza a concordare sul documento presentato, sottolineando la possibilità di modificarlo.
Per la minoranza ad intervenire è stato l’ex Sindaco Nicolò Coppola, che ha presentato un altro Ordine del Giorno, un documento che ha spiegato con dovizia di particolari il perché si è arrivati a questa situazione, sottolineando che nella finanziaria regionale 2017 c’erano i fondi, se pur pochi, ma il tutto è stato rimandato alla finanziaria 2018, che ha tagliato le risorse. Anche Coppola ha parlato di EAS, “rimproverandola” di non aver espletato in maniera egregia i propri compiti, creando una situazione che ha reso necessario il commissariamento, anche se il commissario non si è mai insediato.
Coppola ha sottolineato che ci dovrebbe essere un contraddittorio con EAS, per capire quale è la realtà, inoltre il consigliere di Castellammare 2.0 ha ribadito la necessità di un Piano d’Ambito* e di alcune possibilità come la gestione in House o il consorzio ta comuni, ma questo avendo tutti i dati.
L’ex Sindaco infine ha ribadito un concetto più volte espresso in campagna elettorale e al cambio sulla poltrona di sindaco, cioé la necessità di sostenere e supportare il Sindaco.
Subito dopo a prendere la parola è stato di nuovo il Sindaco Nicola Rizzo che ha “denunciato” il rischio default, ribadito la necessità di predisporre il Piano d’Ambito e infine il sostegno a creare un tavolo tecnico, ma anche politico, come espresso dai comuni che aderiscono all’ATI Idrico. Una situazione, che se necessario, sarà contrastata facendo le “barricate”.
Dai banchi della minoranza è arrivato un appello, della Consigliera Lorena Di Gregorio, affinché la maggioranza ritirasse il suo documento e votasse quello della minoranza.
L’appello al documento unico è arrivato anche dai banchi della maggioranza, nello specifico Giuseppe Cruciata, al quale ha fatto eco dal minoranza Nino Mistretta.
Per trovare un accordo la seduta è stata sospesa e alla riapertura dei lavori è stato presentato un emendamento, al documento presentato dalla minoranza, da parte della maggioranza per inserire l’istituzione di un tavolo tecnico locale. L’emendamento è stato approvato all’unanimità dei presenti e così il documento presentato dalla minoranza.
* Il piano d’ambito è costituito dagli elaborati previsti dell’art. 149 del D.Lgs. 152/2006 e segnatamente da:
- ricognizione delle infrastrutture: individua lo stato di consistenza delle infrastrutture da affidare al gestore del servizio idrico integrato, precisandone lo stato di funzionamento; (CONOSCENZA);
- programma degli interventi: individua le opere di manutenzione straordinaria e le nuove opere da realizzare, compresi gli interventi di adeguamento di infrastrutture già esistenti, necessarie al raggiungimento almeno dei livelli minimi di servizio, nonché al soddisfacimento della complessiva domanda dell’utenza, tenuto conto di quella collocata nelle zone montane o con minore densità di popolazione. Il programma degli interventi, commisurato all’intera gestione, specifica gli obiettivi da realizzare, indicando le infrastrutture a tal fine programmate e i tempi di realizzazione; (STRATEGIE DI INTERVENTO);
- modello gestionale ed organizzativo: definisce la struttura operativa mediante la quale il Gestore assicura il servizio all’utenza e la realizzazione del programma pluriennale degli interventi; (CAPACITA’);
- piano economico finanziario: prevede con cadenza annuale e per tutto il periodo di affidamento, l’andamento dei costi di gestione e di investimento, nonché la previsione annuale dei proventi da tariffa con esplicitati i connessi valori del moltiplicatore tariffario, garantendo il raggiungimento dell’equilibrio economico finanziario e, in ogni caso, il rispetto dei principi di efficacia, efficienza ed economicità della gestione, anche in relazione agli investimenti programmati. (SOSTENIBILITA’).