“Oggi 3 maggio festeggiamo il Primo Maggio, festa dei lavoratori”, ha esordito così Marco Corrao segretario della CISL Fp Palermo Trapani all’assemblea dei lavoratori precari del Comune di Alcamo. Una frase per far intendere la situazione critica che riguarda le stabilizzazione dei precari del Comune di Alcamo
Folta presenza di lavoratori precari del Comune di Alcamo, stamattina, al Centro Congressi Marconi di Alcamo, per confrontarsi e per lanciare un ulteriore appello al Sindaco di Alcamo, Domenico Surdi. Un invito a prendere in mano la situazione, come già auspicato in una intervista, da noi realizzata, al Segretario provinciale della UIL Fpl, Giorgio Macaddino.
Il primo ad intervenire Marco Corrao della CISL Fp Palermo Trapani, che ha sottolineato come i precari si siano mossi come un movimento solidale in nome della dignità del lavoro e dei lavoratori, tra questi anche gli Asu. Destinataria della critica di Corrao l’amministrazione alcamese, che secondo Corrao “temporeggia”.
Dopo il sindacalista della Cisl ha parlato Antonella Cassarà Rsu Cisl, che ha messo in evidenza come si tratti di momento cruciale, come in passato, ma poi c’è stato sempre qualcosa che non ha permesso la stabilizzazione, però oggi c’è “qualcosa di diverso rispetto al passato”, cioé non c’è “nessun paletto” come ostacolo alla stabilizzazione, sta al Comune, la legge non è imperativa. Poi la stessa Cassarà ha criticato chi dice che Alcamo è un caso particolare per il numero di precari e a supporto della sua posizione ha portato dei numeri, cioé a S. Ninfa i precari ha stabilizzato 35 precari, con un rapporto di un precario ogni 243 cittadini, se rapportato ad Alcamo dovrebbero essere stabilizzati 315, ma ancor di più esplicativo il caso del Comune di Militello di Catania dove il rapporto è stato di 1 ogni 118 cittadini, quindi Alcamo ne dovrebbe stabilizzare 381. Cassarà ha concluso affermando che sarebbe giusto stabilizzare tutti e non aumentare le ore tagliando fuori dalla stabilizzazione alcuni lavoratori.
L’intervento di Cassarà è stato seguito da un breve inciso di Corrao, che ha affermato che questa assemblea è solo l’inizio di un percorso che prevede altre assemblee e agitazioni.
Dopo questa precisazione è intervenuto un altro rappresentante dei precari, Antonino Renda Rsu Uil Fpl, che ha parlato di “30 anni di lavoro professionale” e ha voluto sottolineare: “non siamo figli della politica, ma figli di un percorso supportato da leggi“.
Dalla platea ha preso la parola Leonardo Duca, che ha sottolineato che la legge Madia, nazionale, aveva dato tranquillità, invece ora si deve lottare per chiudere la questione.
Degli ASu è intervenuta Sabella, che ha parlato di situazione differente rispetto agli altri precari perché “oggi dobbiamo convincere qualcuno che siamo lavoratori“.
Una situazione di stallo e tensione che si percepiva ed è stata concretizzata nell’intervento successivo di un altro precario, Schiavone, che appunto ha parlato di nervosismo.
Infine ha preso la parola Giorgio Macaddino segretario provinciale della Uil Flp Trapani. Macaddino ha specificato che in altri comuni si è andati alla stabilizzazione diretta, invece ad Alcamo no, pur essendoci uno scenario normativo che da’ la possibilità ai lavoratori precari di richiedere un diritto sacrosanto. Il rappresentante sindacale della Uil infine ha ribadito che c’è la possibilità di stabilizzare tutti e che democraticamente e pacificamente si metterà in campo una lotta che porti alla tanto agognata stabilizzazione di tutti i precari. Macaddino ha concluso portando a conoscenza dei presenti che i sindacati stanno depositando la richiesta di “procedura di raffreddamento” alla Prefettura di Trapani, e comunque comunicare lo stato di agitazione.