“Altrimenti messaggio è che alcuni la fanno sempre franca”
“La Festa della Repubblica è una ottima occasione per sbloccare il Trattato di cooperazione giudiziaria con gli Emirati Arabi”. A sostenerlo è il deputato Pd Davide Mattiello, componente delle Commissioni Giustizia e Antimafia, il quale ricorda che con il 2 giugno del 1946 “gli Italiani hanno deciso che l’unico sovrano è il popolo e che la sovranità si realizza attraverso la legge davanti alla quale tutti sono uguali. Cioè: nessuna appartenenza a questa o quella ‘tribù’ può giustificare un vantaggio sugli altri. Tanto meno l’appartenenza alla ‘tribù’ dei corrotti e dei mafiosi”. “Le latitanze spudorate che alcuni delinquenti italiani, a cominciare dall’ex parlamentare di Forza Italia Amedeo Matacena, stanno godendosi negli Emirati Arabi grazie alla mancanza di un trattato di cooperazione giudiziaria che consenta le estradizioni, è purtroppo una insopportabile contraddizione del principio fondativo della Repubblica. Il messaggio che rischia di passare è infatti che quelli che appartengono a certe ‘tribù’ riescono a farla franca. Un messaggio devastante perché esiste un evidente nesso culturale tra queste situazioni clamorose e la diffusa illegalità che segna il nostro Paese, penso alle ultime audizioni in ordine di tempo fatte come Commissione Antimafia dei Prefetti di Latina, Trapani, Reggio Calabria, Napoli.
L’impressione è quella di un tessuto sociale sempre più insofferente al principio di legalità, influenzato negativamente dal cattivo esempio che spesso arriva proprio da chi ha responsabilità istituzionali. L’Italia sarà una Repubblica migliore se porremo fine a queste latitanze”, conclude il deputato.
Intanto è di ieri la notizia che il pm della Dda di Reggio Calabria Giuseppe Lombardo ha chiesto che venga contestata l’aggravante di avere favorito un’associazione mafiosa per l’ex ministro dell’Interno Claudio Scajola e Maria Grazia Fiordelisi, segretaria della famiglia di Amedeo Matacena, latitante a Dubai dopo una condanna definitiva a 3 anni di reclusione per concorso esterno in associazione mafiosa. I due sono imputati nel processo in corso a Reggio Calabria con l’accusa di procurata inosservanza della pena perché, secondo l’accusa, si sarebbero attivati per favorire la latitanza di Matacena.
fonte ansa.it