Si é svolto stamattina presso l’ITCG Girolamo Caruso di Alcamo il “Linux Day 2010”, organizzato dall’ associazione Sputnix. La manifestazione era organizzata in diverse aule, con la partecipazione attiva degli stessi studenti, i quali hanno preparato delle presentazioni (ahimè, paradossalmente con Windows) per illustrare il concetto di software libero.
Si è parlato di browser come Firefox e Opera e programmi come Gimp e OpenOffice, illustrando i vantaggi, soprattutto economici, di queste scelte. C’era anche un’aula in cui si installavano le varie distribuzioni e si illustrava il funzionamento a chi stava per entrare per la prima volta nel mondo Linux.
Sono riuscito a intervistare il Prof. di Informatica Andrea Tsanos, il quale ha risposto in maniera sintetica ma chiara alle mie domande.
Ecco la breve intervista:
Cosa rappresenta per lei il Linux Day?
La possibilità di far conoscere delle tecnologie, secondo me, molto valide, che non vengono diffuse perché non hanno un prezzo e quindi commercialmente non sono appetibili. Solo il volontariato può diffonderle.
Quali sono i vantaggi del software libero?
La prima cosa è che si è liberi. Liberi vuol dire che negli anni nessuno ti può imporre di cambiare, vuol dire che il software si può modificare e adattare a qualunque esigenza.
Ho sentito parlare prima di un’idea da proporre in Parlamento. In cosa consiste?
E’ un’ iniziativa della quinta C e quinta D dell’anno scorso; gli alunni sono stati selezionati e sono andati a Roma per proporre il passaggio al software libero, come precedentemente illustrato nella conferenza di oggi.
Diciamo che in molti paesi europei si sta spingendo, e anche il governo degli Stati Uniti, in realtà, ha iniziato a utilizzare il software opensource.
C’é anche un altro movimento che è per il formato dei dati in Linux; noi parliamo di software libero, però c é un problema più grosso di libertà: nel momento in cui i produttori di software proprietari decidano di non darci più la possibilità di utilizzare tale software se non sulla piattaforma che decidono loro, noi perdiamo i nostri dati se siamo legati a quei formati, che non possono essere letti da altri software. I governi sono molto sensibili a questo.