L’uomo finito ieri in manette è Giuseppe Simenti, quarantaquattrenne alcamese, processato, a seguito di un indagine dei carabinieri, con l’accusa di aver prestato denaro ad un artigiano e di averne richiesto la restituzione con un interesse tra l’ottantacinque ed il duecento per cento. Nella questione era stata coinvolta anche un’amica della parte lesa che si era fatta garante del prestito con l’emissione di alcuni assegni. Il Tribunale di Trapani, presieduto da Alessandra Camassa, ha pertanto emesso la sua sentenza: una reclusione di due anni e sei mesi ed il pagamento di una multa di ottomila euro per usura. Ha inoltre condannato l’imputato al pagamento di una provvisionale di trentamila euro in favore della vittime che si erano costituite parte civile.