PALERMO- Maxi cortei degli studenti di numerose scuole di Palermo e dell’Università tutta si sono incontrati, ieri, in corso Vittorio Emanuele dove hanno formato due flussi, l’uno verso Piazza Indipendenza e l’altro verso via Roma. Lo hanno definito il momento giusto per bloccare tutta la città. Nell’aria si respira la speranza che la sera questa maledetta legge contro il futuro di tutti i giovani non venga bloccata. C’è tanta solidarietà tra i ragazzi che, tra gli slogan e le canzoni più rappresentative di vecchie lotte fatte in un passato, che non sembra poi tanto remoto, inveiscono e si indignano di fronte all’idea che il domani è ancora più difficile da affrontare. Gli studenti palermitani hanno veramente occopato tutto. Le strade più importanti e più trafficate, la circonvallazione, il Comune, i binari della stazione Notarbartolo con la forza e la determinazione che non si è fatta sopraffare dalla stanchezza. Una protesta del tutto civilizzata che ha unito migliaia e migliaia di ragazzi che hanno continuato a manifestare anche dopo la votazione avvenuta alla Camera nella serata. Al contempo le facoltà occupate continuano ad aumentare; oltre a Lettere e Filosofia, Biologia, Scienze politiche adesso anche Ingegneria si unisce alla protesta. Per le strade anche qualche cittadino bloccato nel trfafico mostra segni di insofferenza che viene subito ridimensionata dalla risposta degli studenti che spiegano il perchè della protesta e al consiglio – andate a lavorare! – dato da qualche passante, gli stessi rispondono – magari!Purtroppo adesso sarà ancora più difficile. La protesta continua – dicono alcuni studenti – noi non ci fermiamo qui. Il governo deve capire che la cultura non può pagare la crisi e che, così facendo, ci stanno rovinando il futuro dell’ Università e dei giovani.