CORLEONE – I Carabinieri della Stazione di Corleone, nella notte del 15 dicembre scorso, hanno tratto in arresto, su ordinanza di custodia cautelare, due persone con l’accusa di peculato ai danni dell’erario nonché falso materiale. I due arrestati sono un 37enne di Corleone dipendente Comunale e il padre 63enne di Corleone, impiegato all’Agenzia delle Entrate Sezione distaccata di Corleone. Padre e figlio sono accusati di essersi impossessati di migliaia di marche da bollo che dovevano invece corredare i contratti di varia natura stipulati dal Comune con ditte private e altri enti pubblici. Lo stratagemma utilizzato dagli indagati era semplice ma molto efficace: il figlio, dipendente dell’Ufficio Contratti del Comune, faceva in modo di farsi consegnare dai responsabili delle ditte le marche da bollo da apporre sui contratti o addirittura il corrispettivo in denaro per l’acquisto delle stesse. I soldi venivano però incassati dall’arrestato ponendo un’unica marca da bollo sulla prima pagina di ogni contratto. L’intera operazione aveva però bisogno dell’altro preziosissimo complice, il padre, che grazie al suo lavoro all’Agenzia delle Entrate con incarico di registrazione e verifica dei contratti con la Pubblica Amministrazione, aveva proprio il compito di controllare tutti i contratti depositati dal Comune.
I Carabinieri hanno calcolato che padre e figlio si sono indebitamente appropriati, a partire dal 2002, di circa 70.000 euro, cioè il corrispettivo in marche da bollo di cui dovevano essere corredati ben 519 contratti, risultati invece privi di qualsiasi imposta.
Gli arrestati sono stati sottoposti agli arresti domiciliari presso le loro abitazioni di Corleone.