Il presidente di Confindustria Sicilia, Lo Bello, parlando degli effetti del codice etico, nel corso di una conferenza stampa convocata in Questura per illustrare il protocollo di legalità siglato con la polizia, ha sottolineato che trenta sono gli imprenditori espulsi dall’associazione in Sicilia, sei a Palermo. Naturalmente Confindustria si muove quando ha certezza della collusione, e questa iniziativa disciplinare è una sanzione sociale che si affianca ai provvedimenti della magistratura.
E su questa scia di collaborazione con le istituzioni, Lo Bello ha siglato un protocollo con il questore, Zito, che comprende, tra l’altro, il completamento dei nuovi uffici della Squadra mobile di Palermo, ospitati nella restaurata ex Chiesa di Sant’Elisabetta. Un impegno finanziario di circa 350 mila euro, che porterà alla consegna in primavera, alla Squadra mobile, della nuova sede con arredamenti e strumenti tecnologici d’avanguardia. Un’area dell’edificio sarà riservata agli imprenditori che vogliono denunciare i loro aguzzini. La Questura si impegnerà, invece, a dar vita a iniziative di formazione rivolte al proprio personale e agli imprenditori sui temi generali della sicurezza e della legalità, con specifico riferimento alle modalità di denuncia e alle forme di tutela per chi abbia subito reati di tipo estortivo e minacce. Il protocollo ha durata triennale ed è rinnovabile.