PALERMO – Il Tribunale di Palermo ha disposto la confisca di beni, per un valore che si aggira attorno ai 272 milioni di euro, a Giovan Battista Giacalone di 38 anni. Diverse le tipologie di beni sequestrati all’uomo: catene di supermercati, immobili, quote di decine di società, una villa e disponibilità finanziarie tutte intestate, o comunque riconducibili, a Giacalone. Tra i beni sottoposti a confisca dal Tribunale di Palermo ci sono anche 18 punti vendita di catene di distribuzione alimentare, riconducibili alle società “EUROSPIN”, “MIO Discount”, “SIGMA” e “ALIMENTARIA SRL”. Le attività malavitose dell’uomo sono strettamente legate alla famiglia dei Lo Piccolo, del quale sarebbe stato il collegamento con il clan di San Lorenzo per gli appalti e per l’imposizione del pizzo. Giacalone e’ stato condannato a 9 anni e 4 mesi di reclusione per mafia nel processo scaturito dall’inchiesta ”Addio pizzo 1” sul racket delle estorsioni nel capoluogo siciliano.