A Balestrate ultime ore prima dell’abbattimento di un bene confiscato alla mafia

Sono le ultime ore di vita per la casa confiscata a Balestrate al boss Luigi Mutari. Dopo che nei giorni scorsi la ditta vincitrice d’appalto si era tirata in dietro, accettando il rischio di pagare in mora una somma doppia al valore dell’appalto stesso, giusticandosi con una presunta mancanza di liquidità, e mentre si prospettava l’intervento dei militari, alle sedici le ruspe della ditta Tampa Dg, seconda in graduatoria, entreranno in azione. Grande l’impegno e l’entusiasmo dei ragazzi di Fronte antimafia, che si erano detti pronti ad intervenire personalmente pur di non tenere in vita un simbolo del potere mafioso, dell’amministrazione comunale e del movimento antimafia tutto che aveva fatto dell’abbattimento del bene una questione d’onore, oltre che il gesto simbolico di una comunità pronta a rinunciare a qualsiasi connivenza malavitosa. La casa, situata all’entrata del porto, era stata sequestrata nell’aprile dello scorso anno: in poco tempo giudicata pericolante dall’ufficio tecnico del comune, a Settembre era stata aperta la gara d’appalto per la sua demolizione. Iniziati i lavori per la costruzione della nuova strada di accesso al porto, sarebbe stato lo stesso immobile a spingere alla realizzazione di un’ampia curva, nonostante i tecnici che si occuparono della questione tengono a sottolineare che in nessun modo si cercò di preservare l’integrità del bene del boss.  Dopo mesi di ostacoli burocratici e non il caso trova oggi finalmente la sua giusta conclusione.

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