Il sindaco di Lampedusa Bernardino De Rubeis sostiene che l’ordinanza che sta predisponendo per vietare la circolazione per le strade dei migranti che si trovano sull’isola sia una provocazione: “E’ una provocazione, perché il divieto andrebbe in vigore lunedì mentre Maroni ha garantito che entro domenica tutti e 700 tunisini saranno trasferiti”. Poi aggiunge:”Come sindaco posso prendere questo provvedimento per motivi igienico sanitari. Qui ci sono 700 persone che essendo sempre fuori espletano i propri bisogni fisiologici dove capita. Da lunedì il problema è risolto perchè dovrebbe tornare in vigore il sistema precedente: arrivano, si rifocillano, si visitano, si danno loro vestiti e sigarette ed entro 48 ore vengono portati via da Lampedusa”. Una provocazione dunque, eppure le accorate parole del sindaco sembrano far trapelare qualcosa di più, un quadro che, se così fosse, legittimerebbe un’ordinanza per ragioni che sembrerebbero superare la pura e semplice provocazione, senza mezzi termini infatti il primo cittadino dichiara:”Ora basta la gente ha paura. Gli immigranti liberi di circolare importunano le nostre donne, fanno i propri bisogni dietro le case, davanti le scuole, di fronte ai bambini. Camminano a gruppi impedendo la vita sociale normale dei lampedusani. Non si può consentire”. La descrizione sembra consegnare dunque un quadro davvero angosciante che con l’idea della provocazione sembra andar poco d’accordo. Resta da chiedersi quale delle due opzioni sia più veritierà o quale delle due giustifichi l’altra. Di certo, entrambe stridono un pò con le parole che, in merito all’emergenza immigrazione, il presidente della Repubblica Napolitano ha ribadito ponendo ancora l’attenzione su ”l’esigenza di una forte solidarietà per far fronte a questa emergenza” e sulla necessità di “non cedere a vittimismi e allarmismi”.