Camilleri all’attacco

Lo scrittore Andrea Camilleri scende in campo a modo suo contro il malcostume politico degli ultimi anni. Chi legge Camilleri sa come la pensa perchè non ha mai mascherato le sue idee. Oggi fa un invito esplicito a boicottare in Parlamento tutte le iniziative di legge di Berlusconi. Lo scrittore lamenta l’immobilismo delle opposizioni che esorta ad un’azione comune. La sua idea è una partecipazione attiva con tutti i mezzi costituzionali per salvare proprio la Costituzione. Una resistenza attiva fatta dal di dentro. Giorni fa Camilleri e Lombardo, il governatore della Sicilia, si sono trovati all’Infedele ed insieme hanno parlato di aiuti umanitari alla Libia. Nell’occasione ebbe a dire “se non in questo momento, dove e quando?”.Lo scrittore dice la sua sulla situazione del nord Africa sostenendo il ruolo che l’Italia dovrebbe avere, cioè di sostenitrice della democrazia contro tutte le ingiustizie. Sarebbe anche un modo per farsi perdonare il famoso baciamano. Per quanto riguarda l’unità d’Italia dice ai leghisti che se non si sentono uniti non devono neanche prendere stipendi da quella Roma che chiamano ladrona.  Borghezio, da galantuomo in tutta risposta, lo insulta chiamandolo eversivo e brigatista. Parole grosse da una parte e d’altra ma se Camilleri ha deciso di parlare chiaro lo fa perchè crede in ciò che dice; e dà voce anche ad altri intellettuali che negli ultimi mesi si sono espressi in tal senso.
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