Ormai è diventata un’ oscena abitudine quella di investire più nel Nord e quasi niente al Sud. Questo si evince dalle decisioni del Cipe, cioé finanziare infrastrutture del Nord o comunque creare una discriminazione tra Nord e Sud; in poche parole, si rende effettiva la nascita di Regioni di serie A e Regione di serie B.
La cosa che fa più rabbia è vedere chi è presidente del Cipe, ovvero Gianfranco Micciché, esponente di spicco della politica siciliana, che ha creato il movimento politico Forza del Sud; viste le decisioni avallate dallo stesso, forse Forza del Sud, dovrebbe essere chiamata Forza Sud, fatti fregare e stai zitto!
Altri esempi di decisione pro Nord:
– la 101 del 2009, pubblicata in Gazzetta il 3 marzo, riguardante la linea ferroviaria Genova-Milano. Per la realizzazione del primo lotto sono stati stanziati 100 milioni a favore della Società Rete Ferroviaria Italiana, nonché un contributo di circa 35 milioni di euro per 15 anni reperito da altri fondi statali;
– nel novembre del 2010, il Cipe aveva stanziato risorse per 20 miliardi di euro, sempre per la costruzione di infrastrutture al Nord, contro soli 200 milioni concessi al Sud. In proporzione il governo ha investito nel Settentrione cento volte di più che nel Mezzogiorno. Tra i vari provvedimenti adottati, poi, c’è anche uno stanziamento di 400 mila euro alla Scuola Europea di Varese. Una delle sette scuole europee riservate prevalentemente ai figli dei dipendenti del Centro Comune di Ricerca di Ispra, un ente di ricerca che fornisce sostegno scientifico e tecnico per l’attuazione e il controllo delle politiche dell’Unione.
– il caso più sbalordativo e grave resta il fondo Fas, che è il finanziamento di programmi per incentivare la crescita delle aree più depresse del Paese. Ma la Sicilia dovrà aspettare ancora un altro anno prima di poter utilizzare i 4 miliardi che le spettano, perché il governo ne ha vincolato l’utilizzo. Altri 4 miliardi sono stati utilizzati dall’esecutivo per gli ammortizzatori sociali rivolti ai lavoratori delle industrie in crisi, maggiormente concentrati al Centro-Nord. Anche da lì sono state aprese le risorse per il terremoto in Abruzzo e per l’emergenza rifiuti in Campania, piuttosto che utilizzare quelle destinate alle calamità naturali. Così è diminuita, notevolmente, la riserva destinata allo sviluppo del Mezzogiorno.
Dulcis in fundo, le multe inflitte dall’Europa agli allevatori padani che non hanno rispettato le quote latte sono state coperte con i soldi del Fas. Ma ancora più grave è che qualche giorno fa col decreto mille proroghe, il governo e la maggioranza hanno deciso di prorogare di altri sei mesi il pagamento delle suddette multe, utilizzando 5 milioni di euro originariamente destinati ai malati di cancro.