TRAPANI – A tre giorni dalla chiusura dell’aeroporto di Birgi arrivano, dai diversi fronti politici, commenti e soluzioni per cercare di risolvere la questione della chiusura dello scalo civile per riuscire a coniugare, nella maniera migliore, le esigenze economiche di un territorio, che sul suo aeroporto aveva puntato moltissimo, con quelle militari.
Il Sen. Antonio D’Alì (PDL), Presidente Commissione Territorio, Ambiente e Beni Ambientali del Senato, impegnato in questi giorni a seguire l’evoluzione della utilizzazione della base aerea di Trapani Birgi, ha dichiarato: “Riaprire al più presto, anche parzialmente, con una distribuzione del totale dei voli tra Trapani e Palermo è soluzione da adottarsi con la massima urgenza anche per evitare errate interpretazioni in ordine alla sicurezza dell’intero territorio che la chiusura totale dell’aeroporto civile di Trapani Birgi può suscitare”. “Nel frattempo si valutino altresì – si legge ancora nel comunicato -, con il concorso di livelli di Governo territoriali, tutti gli interventi necessari per garantire le prospettive occupazionali e di straordinario sviluppo turistico ed economico che l’aeroporto civile di Trapani Birgi assicura con i sui quasi 2 milioni di passeggeri l’anno all’intera Sicilia occidentale”.
Anche quanto riportato in un comunicato dell’On. Camillo Oddo, vice presidente dell’Assemblea Siciliana, punta soprattutto alla tutela dell’economia trapanese con una particolare attenzione su quanto sta accadendo ai lavoratori dell’Airgest. “La chiusura dell’aeroporto civile di Birgi è un elemento penalizzante per il nostro territorio. Le esigenze militari, discendenti dal deliberato del Consiglio di sicurezza dell’O.N.U, devono necessariamente essere coniugate con quelle di una provincia che ha puntato tutto sul suo aeroporto per aprire una nuova stagione di sviluppo e di crescita. Il Governo Italiano deve farsi carico di questa emergenza economica. L’utilizzo di Birgi deve essere approfondito ed è necessario verificare se vi possa essere una interdizione soltanto parziale dello scalo per i voli civili. Si possono trovare delle soluzioni logistiche diverse avendo la base di Sigonella a poca distanza”. “L’altra questione da affrontare è quella dei lavoratori dell’Airgest. Siano essi a tempo determinato o a tempo indeterminato non devono avere alcun dubbio sul loro futuro occupazionale. Il sistema dei contratti è flessibile ed a situazione straordinaria si risponde con metodi straordinari. Mi auguro che anche il Governo Regionale faccia sentire la sua voce. Non si possono distruggere anni di lavoro per una, se pur comprensibile, operazione militare che può essere condotta al meglio anche con una logistica modificata. La provincia di Trapani non si può permettere, dal punto di vista economico-occupazionale, di pagare un prezzo così alto”.