La maggioranza di Governo Regionale tira un sospiro di sollievo: dopo infinite lotte al suo interno e contrasti con un’opposizione ostruzionistica, finalmente è stata varata la riforma elettorale e la legge sulla semplificazione amministrativa. La soddisfazione per il risultato raggiunto è evidente nelle dichiarazione di alcuni degli esponenti della maggioranza: “Con il via libera alle leggi sulla semplificazione amministrativa e sulla riforma elettorale il parlamento siciliano ha ottenuto due importanti risultati” afferma Livio Marrocco, capogruppo all’Ars di Fli. Egli ha altresì sottolineato che “come auspicato da Futuro e Libertà per l’Italia è stato abolito l’attuale voto di trascinamento dal consigliere al sindaco”.
Antonello Cracolici, capogruppo del PD, che ha fortemente voluto queste modifiche ed ha definito tale legge come “un parto sofferto”, si è dimostrato soddisfatto del lavoro compiuto: “Abbiamo eliminato quell’effetto ‘trascinamento’ che aveva portato a un calo della qualità degli amministratori locali” introducendo il voto confermativo per i candidati alla poltrona di sindaco e di presidente della Provincia.
Musotto, capogruppo dell’MPA, afferma: “Abbiamo sfruttato al meglio la finestra legislativa, dimostrando che il parlamento siciliano è importante per la vita di questa regione. La bocciatura del subemendamento femminile? E’ stata una caduta di stile, così come il voto segreto perché ha coperto chi non ha avuto il coraggio di manifestare le proprie scelte”. Per Parlavecchio, invece, l’approvazione delle due leggi “dimostra che la maggioranza c’è ed è compatta”.
Gli esponenti della maggioranza gongolano e danno un segno di vita forte, ma prima di esultare dovrebbero porsi alcune domande: da quando tempo siamo al Governo? E quanti risultati abbiamo raggiunto? Pochi se consideriamo il tempo avuto a disposizione e le innumerevoli promesse di una rivoluzione siciliana che si sarebbe dovuta attuare in contrapposizione all’immobilismo atavico della politica siciliana.