Padre Ninni Treppiedi lascia Alcamo

ALCAMO – Ninni Treppiedi non sarà più l’arciprete della Chiesa Madre di Alcamo. Lo ha annunciato nel corso della messa domenicale ai propri fedeli, rimasti sbigottiti dalla decisione intrapresa dallo stesso, e  successivamente confermata dal vescovo di Trapani, Monsignor Francesco Miccichè. A molti in città la storia delle dimissioni di Treppiedi non va proprio giù. Infatti sembra proprio un romanzo giallo di Camilleri. Soltanto che la “Vigàta” immaginaria in questione potrebbe essere la cittadina di Alcamo. I contorni ci sono tutti: un prete giovane, sveglio, preparato e con tanta voglia di fare, un vescovo mite e  che agisce in silenzio, e sullo sfondo una cittadina con un forte fermento politico. La storia si intreccia per una presunta contrapposizione tra l’arciprete e il vescovo, che però non trova mai un riscontro pubblico nei due protagonisti. Don Treppiedi, insediatosi poco meno di due anni fa nella Chiesa Madre di Alcamo, si è messo subito all’opera attraverso la promozione del Museo d’arte sacra e partecipando attivamente sia alla vita sociale che politica della comunità alcamese. I primi tempi sono stati duri per padre Treppiedi, che si è ritrovato in una comunità religiosa chiusa nelle sagrestie e poco presente nelle dinamiche dell’intera comunità. Con il passare del tempo padre Ninni, tra le tante critiche e difficoltà, riesce a farsi capire e apprezzare nel territorio. Proprio nel suo momento migliore presenta, il 04 Marzo scorso, le dimissioni al vescovo. Spiegando che la decisone è stata presa per intesificare i suoi studi giuridici e l’insegnamento universitario che lo porteranno a trasferirsi a Roma. C’è chi sembra soddisfatto da questa uscita di scena di padre Ninni dal panorama alcamese, c’è chi non si fida ne si è fidato affatto di lui, e c’è chi sostiene che sarà una grave perdita per tutta la comunità religiosa del territorio. Ma di sicuro in molti sono convinti che le sue dimissioni non siano dovute esclusivamente per motivi di studio. In questa storia il finale non verrà mai scritto, ma di sicuro l’unica ad aver perso qualcosa è la Città di Alcamo che nel bene e nel male ha perso un elemento di visibilità e di vivacità che da tempo non si vedeva.

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