ALCAMO – Prosegue la Rassegna Letteraria dal titolo “Finalmente è Venerdì”, incontri e scontri sui temi della contemporaneità, il prossimo appuntamento, venerdì 29 Aprile, ore 19.00, Oratorio dell’ex Collegio dei Gesuiti.
La Rassegna organizzata dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Alcamo, per quest’appuntamento avrà quale ospite di rilievo il giudice siciliano, Antonio Ingroia che presenta il suo libro “Nel labirinto degli dei – Storie di mafia e di antimafia” Edizioni Il Saggiatore.
Accanto all’autore per discutere del libro, il giornalista ed editore alcamese, Ernesto Di Lorenzo; interverranno il Sindaco, Giacomo Scala e l’assessore alla cultura, Francesca Messana.
E proprio l’assessore alla Cultura ricorda che, ancora una volta, attraverso la rassegna letteraria “Finalmente è Venerdì”, la Città dà voce ad uno dei personaggi di rilievo della nostra società, mentre il Primo Cittadino punta l’attenzione sul giudice Ingroia, magistrato che tanto sta contribuendo alla diffusione della cultura e dei valori della legalità.
Il volume racconta la difficile esperienza professionale del magistrato per costruire un’Italia basata sui principi di legalità, guardando in faccia la realtà che ci dice come la storia del nostro Paese sia condizionata da poteri criminali, mafia e stragi impunite. Per spezzare la catena mafiosa, tutt’oggi presente nella cultura nazionale e per riuscire ad imparare dagli errori del passato e non commetterli in futuro, ci si deve confrontare, scuotere le coscienze, riacquistare il significato di legalità.
“Oggi senza dubbio – sostiene Ingroia – abbiamo più consapevolezza su ciò che è accaduto al nostro Paese, però dall’altra parte possiamo dire che ci è rimasta solo la consapevolezza, ovvero pochi imputati e ancora meno condannati. Io sono fiero di aver conosciuto Falcone e Borsellino anche se li ho perduti poco dopo e da lì è partita la mia volontà di proseguire il lavoro di inquirente per fare giustizia e scoprire cosa fosse successo”.
Nel Labirinto degli Dei “Ho cercato di raccontare una storia di tradimenti, di mancanza di coraggio, di paure che io stesso ho provato in alcuni momenti. E quando si è trattato di scegliere il titolo ho scelto l’immagine del labirinto, perché spesso ho avuto la sensazione di trovarmi in un labirinto, nel momento esatto in cui credevo di essere arrivato ad una svolta importante, poco dopo mi ritrovavo al punto di partenza”.