Secondo quanto raccontato da un gruppo di somali, sbarcati a Lampedusa due notti fa, un barcone partito subito dopo il loro si sarebbe spezzato vicino alle coste libiche provocando decine di morti, tra cui anche due neonati. L’imbarcazione naufragata, ma di cui non c’è ancora una conferma ufficiale, sarebbe affondata per un carico di oltre 600 persone. “Eravamo in 300 su un barcone – racconta tra le lacrime Ifrah Fareh Adel, somala di 20 anni, sopravvissuta al naufragio – e siamo partiti dalla Libia, subito dopo c’era un altro barcone con altre centinaia di persone a bordo. Dopo poche ore dalla partenza il nostro barcone si è improvvisamente spezzato – racconta la donna che ha perso il figlio di 4 mesi oltre al giovane marito e ad un cugino – forse per il peso eccessivo delle persone non ha retto. Io sono caduta in acqua e insieme a me mio figlio di 4 mesi, mio marito e tanta altra gente. E’ successo tutto proprio vicino al porto di Tripoli”. Laura Boldrini, portavoce dell’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati, ha detto che: “Questo ennesimo incidente in mare conferma come il regime libico sta usando i profughi senza scrupoli”. Altri 700 migranti sono in arrivo a Lampedusa. Gli emigrati sono stati avvistati e soccorsi da un motopeschereccio di Mazara del Vallo.