In giro tante facce soddisfatte dopo la notizia del maxi sequestro all’ex deputato regionale Giammarinaro. I guai con la giustizia dell’ex deputato iniziarono già tempo fa e fu condannato per peculato e concussione, ma non per l’accusa più pesante, cioé di avere rapporti privileggiati la mafia; questa ultima indagine fa ritornare in auge i sospetti che Giammarinaro abbia avuto a che fare con la mafia, naturalmente fino ad ora si tratta di indagini e non di verità. Se queste accuse saranno vere si mette in evidenza il malaffare che ancora legherebbe la politica corrotta, la sanità e la mafia. Realmente ancora oggi, con le notizie che si hanno, è difficile tirare le somme ed è quindi poco opportuno arrivare a conclusioni. Ma ripensare a vicende del passato fa sempre bene: Giammarinaro è stato tra il 1985 e il 1990 presidente dell’Asl di Mazara del Vallo. Poi eletto all’ARS, ma si diede alla latitanza per sfuggire a due misure cautelari per mafia e associazione a delinquere per reati contro la pubblica amministrazione, emessi di gip di Marsala e Palermo. Costituitosi nel 1996, fu condannato per peculato e concussione e assolto dall’associazione mafiosa. nel 2001 fu esponente provinciale di spicco del partito del Biancofiore. Successivamente, nel 2001 passò all’Udc e per poco non fu eletto a deputato. Ma pur sotto sorveglianza controllava attività economiche nel settore della sanità ottenendo finanziamenti pubblici regionali. Attraverso la complicità con imprenditori, medici, operatori sanitari e dirigenti della Asl di Trapani l’ex deputato riusciva a gestire strutture di assistenza convenzionate con la azienda sanitaria , collegate tra loro da una rete di prestanomi, allo scopo di infiltrarsi nella sanità locale e nella pubblica amministrazione regionale, assicurarsi rimborsi e determinare le nomine di manager e dirigenti sanitari nei vari ospedali. Grazie a questo sistema avrebbe intascato decine di milioni di euro. Utilizzando falsi certificati redatti da medici compiacenti, poi, Giammarinaro avrebbe evitato i vincoli della sorveglianza speciale ottenendo il permesso di allontanarsi dal comune di Salemi e tenere incontri riservati con esponenti politici locali e imprenditori.
Insomma sembra il colpevole per eccellenza, ma le indagini non si basano su presupposti da libro giallo, quindi meglio aspettare gli sviluppi delle indagini odierne.