ALCAMO – Questo è il titolo di una e-mail inviata ad amici e conoscenti da un rappresentante del movimento “La Sveglia” di Alcamo, Vito Pipitone. L’e-mail è piena di accorati inviti a risvegliare gli animi di coloro che facevano parte del movimento “La Rete”, promotore della piccola rivoluzione alcamese degli anni ’90 che ha portato all’amministrazione della città persone volenterose, preparate e principalmente ispirate da voglia di legalità e spirito riformatore. Far coincidere il tutto con la politica sarebbe riduttivo; questi uomini hanno cambiato l’aria culturale portando la gente a uscire da una cappa di piombo spingendoli a vivere la città liberamente. Un riappropriarsi della città da parte di tanta gente onesta e libera di Alcamo a cui, negli anni precedente a questa nuova fase, era stata sottratta la propria cittadina da malfattori e dalla mala politica.
Nell’e-mail di Pipitone c’è, quindi, un’esortazione a coloro che sono stati promotori di questa fase. L’appello che gli rivolge è quello di uscire dalle proprie case e far sì che la città non ripiombi nei momenti bui che ha vissuto prima del ’94.
Riportiamo alcune parti dell’email:
” Pensate che la Città non abbia ancora bisogno di voi?Nel frattempo siamo tutti naturalmente invecchiati, ci siamo anche avviliti e ritirati nei nostri gusci?Vogliamo ancora tentare di fare politica vera nell’interesse della nostra gente ed in modo assolutamente indipendente dalle attuali, convenzionali e vecchie forze politiche che, di comune accordo, pensano ed agiscono nell’interesse di alcuni e non di tutti?Vogliamo verificare se è ancora possibile fare qualcosa di positivo per la nostra Città?LA SVEGLIA ha questi obiettivi e per raggiungerli ha bisogno della forza, dell’esperienza, della saggezza e dell’energia di tutti voi de LA RETE”.
Parole giuste e sagge a cui si dovrebbe aggiungere il disperato bisogno, ad Alcamo, di persone con qualità come quelle dei membri del movimento. Sarebbe utile e giusta un’unione delle forze e delle menti tra loro e i nuovi giovani che oggi tentano di costruire qualcosa di nuovo per la città. Essi sono pronti per ricreare quel contesto sociale e politico che, in passato, ha permesso ad Alcamo di diventare una città aperta e che ha saputo scoprire le intelligenze presenti nella città.Oggi Alcamo rischia di perdere ciò che di bello è stato creato socialmente e politicamente dopo il ’94?