Falso in atto pubblico, l’accusa per chi vendeva falsi contratti di assunzione al fine di far ottenere permessi di regolarizzazione ai migranti. Sono due gli imputati accusati di aver procurato documenti falsi dietro cospicue retribuzioni che andavano dai 500 ai 2000 euro a straniero. Le attività che assumevano queste persone erano addirittura inesistenti o inattive. I fatti riguardano soprattutto la provincia di Parma, sede di questi numerosi raggiri (si pensa ad almeno 16 migranti. Tra i due denunciati G.P, 49 anni originario di Pomigliano d’Arco; e M.S., 57 anni di Alcamo, condannati rispettivamente a due anni e nove mesi e a due anni e tre mesi di detenzione.