Il governo che non avrebbe dovuto chiedere mai, ma che da anni mette le mani nelle tasche dei cittadini con indifferenza e finto garbo, è dovuto una volta per tutte uscire allo scoperto e con profondo rammarico di Mister President ha dichiarato che l’attuale manovrà sarà per lo più concentrata su tasse, aumenti e perdita di privilegi (se così si potevano definire le detrazioni che favorivano le fasce più deboli). La casta non si tocca e questo lo abbiamo ormai compreso; parlamento nazionale, e nella fattispecie anche quello regionale siciliano; sono veri e propri paradisi, dove una volta entrati si gode di innumerevoli detrazioni, sconti, vantaggi e uno stipendio che per un comune impiegato sembra ormai sempre più da nababbo. Non ci stupiremo se tra qualche anno i giovani all’aspirazione a fare la velina o il calciatore aggiungeranno la “professione” di politico. Non tanto perchè non si tratti di un lavoro realmente impegnativo e in qualche modo anche faticoso e ricco di responsabilità, quanto piuttosto perchè sembra essere diventato così tanto uno status symbol che ormai diventare deputato/senatore pare permetta di fare un pò quel che si vuole. Eppure la parola Politica dovrebbe significare amministrazione della cosa pubblica, e non appropriazione della stessa, per altro a nome, e non quindi per un diritto divino, di chi votando elegge i propri rappresentanti.
Doveroso condividere l’elenco, anche se non completo, delle inumerevoli tasse taciute dal governo che strinse il patto con gli italiani (2001) e invitò, nella persona del presidente del consiglio, a non pagare le tasse (2004), perchè se vivono in questo Olimpo forse è anche perchè continuiamo a permetter loro di fare il bello e il cattivo tempo, ma soprattutto quest’ultimo:
News della manovra di agosto:
10 € su ogni ricetta medica
25 € per ogni codice bianco al pronto soccorso
aumento della benzina di 6, 2 Cent/Litro
tagli sulle agevolazioni fiscali (del resto non esistendo più le famiglie con almeno due figli che senso ha contribuire per i figli a carico, le spese sanitarie e l’istruzione)
Ma a tali New entry si aggiungono le ormai esistenti ed entrate in vigore tasse del governo “Meno tasse per tutti (tranne per i poveracci che continueranno a raschiare il fondo, ma questo forse non entrava nel manifesto e hanno dimenticato a notificarcelo)”:
30 € più 8 di marca da bollo per ogni ricorso al giudice di pace
eliminata la detrazione sui trasporti pubblici locali
eliminata la detrazione per l’aggiornamento degli insegnanti (che comunque veniva erogato solo in rarissimi casi)
cancellato il credito di imposta per le imprese che fanno ricerca e promuovono l’innovazione (del resto perchè promuoverle quando l’est europeo e la cina attendono con ansia che le nostre industrie si trasferiscano da loro)
niente restituzione fiscal draf a lavoratori e imprese
introduzione tassa tecnologia (circa 100 euro a famiglia)
aumento tariffe dell’acqua, postali e dei pedaggi autostradali
3€ in più per i voli da Milano e Roma (con qualsiasi compagnia e verso qualsiasi destinazione)
aumento biglietti dei treni (che in pochissimi anni in alcune tratte sono aumentati del 300 %)
raddoppio Iva sugli abbonamenti alle pay tv
aumento sigarette, anche quelle low cost e “fai da te”
aumento canone rai
Iva sulla tassa rifiuti
stretta fiscale sulle compagnie assicurative
imposta di scopo
possibilità alle regione di aumentare fino al 3 % l’irpef
pedaggio sui grandi raccordi autostradali
aumento aliquota contributiva per i scritti a gestione separata all’Inps
aumento fino al 10 % dell’aggio della riscossione tributi
aumento di un euro per i biglietti del cinema
Sulla crisi influisce anche il pessimismo con cui la popolazionepercepisce la situazione e si sente spinta a non spedere più se non veramente indispensabile (ovviamente non si parla di beni di prima necessità), ma possiamo veramente ancora permetterci di essere ottimisti?