ALCAMO- Il consiglio comunale di ieri, nonostante i numerosi punti all’ordine del giorno, si è concentrato soprattutto sull’andamento della fiera che attualmente si sta svolgendo in piazza della Repubblica. Una fiera che, secondo le intenzioni di chi l’ha organizzata, doveva dare spazio e lustro soprattutto ai commercianti, o artigiani, locali, alcamesi dunque. L’assessore alle attività produttive, Franco Orlando, ha a lungo relazionato sulle difficoltà di incontrare le organizzazioni sindacali di settore per definire al meglio i dettagli della manifestazione. Più volte è tornato sulle profonde critiche ricevute, durante l’organizzazione, e sui tentativi di diffamazione, su cui relazionerà mercoledì direttamente con la Digos. Tuttavia, come numerosi consiglieri comunali hanno fatto notare, è mancata la tempistica per effettuare una vera e propria riunione che permettesse di fare di questo evento qualcosa di veramente fondamentale per l’economia del paese. Prima tra tutte non è stata compresa la decisione di affidare a Medifiere la gestione della manifestazione, permettendo ad essa di rivendere gli spazi espositivi a cifre esorbitanti e comunque più alte di quelle che la stessa verserebbe al comune. Orlando ha inoltre sottolineato la presenza di pochissime sigle sindacali alle riunioni da lui indette in assessorato e ha messo in luce quanto di buono abbia fatto da quando ha ricevuto la delega dal sindaco Scala, puntando soprattutto a porre l’attenzione sul mercato dell’agricoltore che riapre venerdì con una degustazione di melone invernale.
Le critiche più dure sono giunte dal consigliere Sebastiano Cammarata, il quale si è offerto, a costo zero, di prendere il posto di Orlando, criticando di quest’ultimo le scelte effettuate soprattutto in termini organizzativi. Cammarata ha infatti espresso il proprio rammarico nel sentir dire ad Orlando che molte associazioni del settore non si sono presentate alle riunioni, ma ha altresì fatto notare che se avesse voluto l’assessore stesso si sarebbe potuto recare da loro per incontrarli, soprattutto in vista di un evento ambizioso come doveva essere Alcamo Expò. Delle scelte effettuate da Orlando, ma di cui egli è responsabile probabilmente solo in parte, ha criticato anche la serata dedicata alla “Sagra della Sangria”, di certo non una scelta dettata dalla volontà di promuovere il locale. Ad Orlando ha chiesto di pensare come amministratore più che come politico quando agisce in nome della comunità e per la promozione della stessa.
Al di là delle critiche e dei dibattiti tra consiglieri ed assessori rimane la delusione di un evento di portata elevata, organizzato in malo modo, in poco tempo e con poca soddisfazione di quelli che dovevano essere i veri protagonisti della manifestazione: commercianti e artigiani. Il pubblico dell’Expò non appare molto soddisfatto e a sentir le critiche, lontane dai discorsi politici, sembra proprio che qualcosa in più doveva e poteva essere fatto.