PALERMO. L’arte d’arrangiarsi era prerogativa dei napoletani, ma da oggi l’oscar va ad un palermitano. Avrà forse ascoltato troppo G. D’Alessio, che in una sua canzone dice “le domeniche d’Agosto quanta neve che cadrà”, se gli è passato per la mente di fare lo spalatore di neve ad Agosto, appunto. Ma la notizia senzazionale è che la neve spalata era a Palermo, terra di mare e di sole. Ma questo impavido stacanovista spalava da due anni ed erano ben contenti di pagargli lo straordinario, perchè badate bene la spazzatura può stare per le strade ma la neve no, ad Agosto proprio non deve rimanere sui marciapiedi e quindi va splalata da un unico Don Chisciotte che spalando giorno e notte riusciva a farla fuori tutta. Ma si sà, niente si fa per niente e quindi bisogna anche farsi pagare gli straordinari e, capite bene, che spalare neve con il caldo d’Agosto a Palermo non è cosa da poco. Nel paese di Pirandello può avvenire di morire senza esser morti e vogliamo negare il gusto di spalare una neve immaginaria, proprio no, così la regione pagava, anzi, i poveri ignari contribuenti pagano, gli sprechi dei furbacchioni. Ma si sa le bugie hanno le gambe corte e se la bugia è grossa qualcuno prima o dopo la scopre e così un contabile, un pò meno sprovveduto degli altri, non applicando la legge non scritta ma praticata da tanti del non vedo, non sento, non parlo, finalmente capisce che non si può pagare un operaio per spalare neve ad Agosto a Palermo. Certo ci sarà rimasto male, visto che il suo giochino aveva funzionato lo scorso anno, ma la neve di quest’anno per lui, e solo per lui, sarà pesante. Bisognerà fare attenti controlli per capire se non ci sia anche un addetto a contar formiche, perchè il fiume di denaro che scivola via dai conti regionali non è indifferente e, se si riesce a farsi pagare per spalare neve a Palermo, perchè non farsi pagare per contar formiche che quelle, state certi, a Palermo le trovate.