Nonostante la vittoria di Pirro conseguita da un Governo inesistente, grazie ai soliti traffici di poltrone e favori, si respira da settimane nella politica italiana, sia locale che nazionale, un’aria da fine impero, un ciclo politico sta arrivando ormai al capolinea. E’ la fine di un epoca storica, caratterizzata da illegalità diffuse e pratiche di malgoverno, tenuta in scacco da uomini del malaffare che hanno conquistato come un bottino le principali cariche pubbliche, svuotandole di significato. L’economia internazionale ha visto il predominio di un capitalismo selvaggio legato alla finanza priva di regole e di controlli. La contesa destra-sinistra ha perso ogni valenza ideologica, e non si può non vedere come i gruppi dirigenti della sinistra non siano riusciti a porre un argine contro le barbarie del neoliberismo e della corruzione strisciante in tutti i livelli dell’amministrazione, soprattutto in quelli locali, dove la funzione di “cane da guardia” dell’informazione è meno forte e incisiva. Alle nuove generazioni spetta un arduo compito come la ricostruzione culturale di un Paese, dove i ladri e i mafiosi non vengano più celebrati come eroi, e dove la dignità umana non venga più svenduta.