TRAPANI. Serata eccezionale con un protagonista altrettanto eccezionale: il melone “cartucciaro” di Paceco. Sembrava un gusto destinato ai ricordi di pochi degustatori del passato, ma questa specialità dell’agro trapanese ed ericino torna prepotentemente a far parlare di sè. Dopo quasi un ventennio di silenzio, in cui, come detto, sembrava un prodotto scomparso dal panorama gastronomico, per volontà e per opera dell’attività scentifica e di selezione gastronomica dell’ufficio SOAT di Dattilo con la collaborazione del comune di Paceco, della Banca di Credito Cooperativo sen. Grammatico, la condotta di Trapani Slow Food torna ad essere prodotto. La storia di questo prodotto tipico è lunga centinaia di anni, presente nel territorio trapanese già dal 1600. Il consumo è invernale, il nome deriva da” cartuccia”, per la sua forma allungata a cartuccia. Discorso a parte il gusto: proprio per degustarlo e farlo conoscere ad un vasto pubblico, la serata di Giovedì 27 Ottobre al “Molino Excelsior”, in collaborazione con Trapani Welcome (gestore dell’attività del Molino), il Comune di Valderice e l’ufficio operativo SOAT della regione Sicilia. Un incontro tra chef, operatori di settore, agronomi e naturalmente degustatori. Tra lo scorso e il corrente anno ne sono stati prodotti 1600 chili, che non sono sufficienti alla distribuzione, ma lo sono per far crescere la conoscenza di questo prodotto che fa parte della storia dell’agricoltura trapanese ed è esempio di biodiversità, come spiega il dirigente S.Scarcella, dall’ufficio SOAT di Dattilo.