“Da Sciuti a Dorazio. La collezione d’arte moderna della Regione siciliana”, e’ il titolo della mostra che sarà inaugurata a Palermo domani, martedi’ 6 dicembre alle 16,30, a Palazzo Ajutamicristo (via Garibaldi, 41). L’esposizione, organizzata dall’assessorato regionale dei Beni culturali e dell’Identità siciliana e dalla Soprintendenza per i beni culturali e ambientali di Palermo, diretta da Gaetano Gullo, è curata da Sergio Troisi. Saranno presentati circa 80 tra dipinti e sculture di alcuni tra i maggiori artisti del Novecento italiano, da Guttuso a Consagra, da Birolli a Martini, da Manzù a Perilli, da De Pisis a Severini, Sironi e Monachesi. Opere acquistate nel corso dei decenni dalla Regione o precedentemente pervenute dallo Stato che, in molti casi, non sono state mai più esposte dall’epoca della loro acquisizione.
“Per la prima volta – ha detto oggi l’assessore regionale dei Beni culturali e dell’Identita’ siciliana, Sebastiano Missineo, nel corso della presentazione alla stampa – sono riunite insieme le opere di arte moderna, di artisti siciliani o che in Sicilia hanno operato, raccolte nel tempo dalla Regione. Il nostro progetto è di mettere a sistema e valorizzare tutto il patrimonio artistico siciliano, anche quello spesso “nascosto” nei magazzini dei nostri musei e nei vari palazzi dell’amministrazione. La nostra idea, e questa mostra rappresenta un primo importante passo, è invece di offrire al pubblico proprio questi tesori dimenticati”.
La mostra è divisa in tre sezioni: la prima comprende le opere degli anni ’30 e ’40, in gran parte sconosciute agli stessi studiosi, che permettono oggi di documentare una pagina della cultura figurativa siciliana tra le due guerre. La seconda sezione è dedicata alla mostra “Ventuno artisti italiani”, allestita nell’estate del 1942 nei locali del Teatro Massimo, organizzata dal Centro d’Azione per le Arti – sollecitato dall’allora Ministero dell’Educazione Nazionale, guidato da Giuseppe Bottai – e a Palermo guidato dall’allora Soprintendente Roberto Salvini in collaborazione col gallerista Stefano Cairola. I documenti d’archivio hanno permesso di ricostruire quella vicenda, assegnando così grande rilevanza storica alle opere acquisite in quella circostanza, la maggior parte delle quali esposte oggi per la prima volta. Riuniti nella stessa sala, i lavori di Birolli, Rosai, Martini, Marini, Manzù, De Grada, Guttuso e Migneco che restituiscono il clima culturale di quegli anni. La terza e ultima sezione documenta il dopoguerra con dipinti e sculture di alcuni tra i nomi più importanti dell’arte italiana del Novecento (Severini, Balla, Perilli, Consagra, Dorazio tra gli altri). L’evento costituisce anche una nuova occasione per valorizzare il Palazzo Ajutamicristo, edificato a partire dal secondo ‘400, recentemente restaurato dalla Soprintendenza. La mostra, alla cui inaugurazione domani pomeriggio è prevista anche la partecipazione del presidente della Regione siciliana, Raffaele Lombardo, resterà aperta fino al 6 febbraio 2012.