Viaggiava sulla bicicletta, sicuramente un mezzo di locomozione alla portata delle proprie tasche, ma anche un mezzo che gli faceva sentire la libertà, il vento in faccia per respirare l’aria di libertà, ma non avrebbe mai pensato che la fine avvenisse in quel giorno, l’uomo con la macchina lo investì e lo catapultò giù dal vicino ponte (Verderame). Che brutto scappare dalla fame dalle torture e trovare la morte in un paese dove aveva conquistato la libertà. Tutto questo è successo a un ragazzo guineiano, ospite del centro accoglienza a Trapani.