Gli autotrasportatori alcamesi partecipano alla mobilitazione regionale

ALCAMO – “Più del 90 per cento degli autotrasportatori locali hanno aderito a questa manifestazione” dichiarano i trasportatori che da ieri mattina all’alba sono fermi agli svincoli autostradali di Alcamo Est e Alcamo Ovest. “La situazione è ormai diventata insostenibile: i prezzi dei carburanti salgono e ricadono completamente a carico delle ditte di trasporto che non beneficiano di nessun tipo di riduzione, così come avviene invece per gli agricoltori”.

La manifestazione a carattere regionale, che sta vedendo coinvolte diverse categorie di lavoratori, nasce da un movimento spontaneo coordinato dalle grandi ditte di trasporti che, stanchi di una situazione che vede dipendenti a casa per mancanza di commesse e stipendi da pagare, ha deciso di dire basta. Nella Sicilia orientale invece si sono maggiormente organizzati gli agricoltori con il movimento dei “Forconi”, ma la sinergia tra le varie organizzazioni è stretta, tanto da riuscire a paralizzare l’intera Regione.

La Sicilia appare quasi del tutto bloccata: ieri dal porto di Palermo sono partite navi vuote e i presidi lungo le autostrade rallentano il traffico.

“Questa manifestazione è rivolta ai sindacati, al Presidente Lombardo, al Governo Monti. Tutta la classe dirigente ci ha tradito, lasciandoci soli a fronteggiare questa crisi e imponendoci degli aumenti che a volte arrivano fino al 40 per cento” urlano a gran voce i manifestanti che si trovano al freddo a testimoniare il loro disagio. I presidi autorizzati in provincia sono stati quelli di Alcamo, Marsala e Trapani con la possibilità di poter soltanto “rallentare” il traffico e non fare dei veri e propri blocchi, come era stato proposto all’inizio.

“Anche la classe politica locale ci ha dimenticati, durante questa prima giornata nessuno si è fatto vedere. Sindaco, Assessori, Presidente della Provincia si faranno vedere non appena la situazione diventerà di carattere nazionale e sarà solo una passerella” continuano i manifestanti.

La situazione in Sicilia resterà bloccata fino al 20 gennaio, mentre dal 23 lo sciopero diventerà di carattere nazionale, paralizzando l’Italia intera.

Resta ora il timore che tale situazione possa portare la gente al caos per la possibile carenza di carburante e di generi alimentari.

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Eva Calvaruso, classe 1984, vive ad Alcamo, spirito da ventenne e laurea in Economia. Animo hippie e fan sfegatata di Guccini. Curiosità, passione e una continua ricerca della verità l’hanno spinta a diventare una giornalista.