ALCAMO – Intervista a Pasquale Perricone, leader del movimento cittadino alcamese Area Democratica.
Sig. Perricone, secondo lei Alcamo è una citta matura dal punto di vista economico?
Non sono d’accordo sulla definizione di città matura. Alcamo ha fatto passi in avanti notevoli, ma, mi permetta l’uso di questa espressione, siamo a metà del guado. La città è ancora preda del modo di pensare da piccolo centro, sia per paura che per incapacità a credere in uno sviluppo da grande città moderna.
Ad esempio, Alcamo Marina non può essere sempre una continua lagnanza senza trovare reali soluzioni. La situazione è cosi da decenni e potrebbe rimanere così per secoli se non si comincia a pensare ad una seria ed impegnativa soluzione. Un’ idea potrebbe essere quella di una grande opera di riqualificazione, che da solo il Comune di Alcamo non può fare. Occorrerebbe un accordo di programma che vede coinvolto il Comune, la Provincia, la Regione, l’Anas e le Ferrovie dello Stato. In questo accordo, oltre alle ingenti somme finanziarie, dovrebbero inserirsi anche idee e progetti.
La crisi economica ha coinvolto anche la Città di Alcamo. Quali potrebbero essere le soluzioni?
La città è in sofferenza perchè sono venute meno due fonti di ricchezza da sempre importanti per l’economia alcamese, quello dell’agricoltura e del settore edile. Questi settori già in agonia sono stati aggravati dalla crisi generale e in misura anche maggiore da un PRG ormai obsoleto e scaduto. Un adeguato e moderno strumento urbanistico risulta essenziale per lo sviluppo del territorio, andrebbe rivisto immediatamente. Le condizioni per lo sviluppo ci sono ed il PRG è fondamentale per le scelte di crescita del territorio.
Quali meriti riconosce al suo gruppo politico?
Quello di essere stato un gruppo leale con gli impegni assunti verso la città, anche ingoiando più di un rospo in diverse occasioni. Il nostro movimento è nato perchè abbiamo voluto tagliare qualunque vincolo politico con i pseudo-partiti nazionali, in modo da avere scelte autonome che riguardino il territorio. Per noi è importante lo sviluppo del territorio e delle attività produttive. Non scegliamo da soli in questa amministrazione politica, ma cercheremo di essere sempre più solidi per decidere maggiormente.
Perchè si è messo da parte quando è stato Assessore, lasciando il suo incarico ad un altro esponenente di AD?
Abbiamo una regola non scritta che riguarda una specie di turnover. E’ bene che chiunque del gruppo partecipi alla vita istituzionale della città.
Area Democratica conta 5 consiglieri, 3 eletti nella lista AD più due aggregati da poco, potrebbe pretendere di più rispetto ai due assessorati?
Certamente. Di sicuro la responsabilità in politica deve essere accompagnata da programmi e organigrammi commisurati al pese elettorale che ogni gruppo politico può contare.
Papania candidato a Sindaco?
Una buona candidatura. Questi non sono tempi belli per amministrare la città di Alcamo. Abbiamo bisogno di persone capaci che abbiano la giusta esperienza. Nel caso del Senatore Papania si avrebbe un’arma in più legata alla sua esperienza parlamentare che, se usata bene, potrebbe avvantaggiare Alcamo.
Si discute di un appoggio da parte del Terzo Polo al candidato del PD, è d’accordo?
Immagino una coalizione che prima di tutto sia fondata su un programma serio e coraggioso, che contenga al proprio interno qualità, risorse umane e politiche di primo livello.
E se Papania riunciasse a candidarsi, lei potrebbe candidarsi?
Si.