ALCAMO – Intervista al candidato a Sindaco di Alcamo, Avv. Baldassare Lauria.
1) Avvocato Lauria cosa l’ha spinta a candidarsi?
La mia è stata una candidatura antisistema, basata su un programma politico di chiara discontinuità rispetto al passato. Non ho mai condiviso il modo di fare politica di questa amministrazione che, in più occasioni, è stata incapace di fare le scelte migliori. Sono fuori dagli schemi politici, tant’è che ho avuto grosse difficolta all’interno del PDL. Per certi versi, sono un personaggio scomodo che opera con coraggio, determinazione e lealtà. Ho tanti difetti, ma sul piano politico esigo la massima serietà nella gestione pubblica d’interesse collettivo.
2) Il centrodestra alcamese in questi anni è stato subordinato alle scelte politiche del centrosinistra. Cosa chiede agli elettori moderati e della destra alcamese?
Il mio invito è rivolto a tutta la città, su una piattaforma programmatica aperta ai cittadini. Mi rivolgo ai cittadini attraverso programmi e proposte, accompagnate da soluzioni finanziarie per la realizzazione. Avrò il coraggio di fare anche scelte impopolari, qualora servano per il miglioramento della città. Sarò appoggiato da due liste, una del PDL e l’altra civica.
3) In un momento di crisi economica che sta attraversando il nostro paese, quali sono le sue idee per lo sviluppo economico-sociale della città?
Occorre creare un indotto di lavori pubblici, far circolare la moneta attraverso salari e stipendi. Metterei in sicurezza il territorio locale, cosa che l’amministrazione Scala non è riuscita a fare. Vediamo, ad esempio, il caso di Alcamo Marina, in cui è in atto un’infrazione comunitaria per mancanza della rete fognaria e dei grossi rischi idrogeologici. Se dovessi diventare sindaco il primo progetto diverrebbe la realizzazione di un servizio idrico integrato per la gestione delle acque e prevenzione dei rischi.
Un’altra idea che metterei in campo è quella del “piano di colori”, utile la ristrutturazione del tessuto urbanistico, regolando i permessi di costruzione in armonia con il luogo. Sempre in tema di urbanistica metterei in funzione il parcheggio suburbano, rendendolo più efficente.
Infine, ho sempre avuto il desiderio di realizzare un progetto che possa rilanciare l’agricoltura. Sono convinto che la crisi del settore agricolo investe l’intera comunità attraverso la globalizzazione e i nostri prodotti devono competere con altri a costi di produzione inferiori. La soluzione potrebbe risiedere in un meccanismo che lega il prodotto agricolo con il territorio, creando un marchio doc che gestisca il prodotto locale. Creare un consorzio in cui attori pubblici, come il comune e privati, si incontrano per creare un’identità ed un marchio su principi di controllo e qualità.
4) Per quanto riguarda il numero sproporzionato dei dipendenti comunali?
Ad Alcamo abbiamo circa 800 dipendenti che lavorano per il comune, un terzo della Regione Lombardia. Queste persone sono frutto di un sistema malato, oggi dovrebbero diventare necessariamente una risorsa strategica, attraverso una formazione adeguata in base alle proprie professionalità. Devono trasformarsi da “precariato passivo” a risorse umane strategiche per la crescita della città e della dignità personale. Non sarò un sindaco dei “favori”, opererò per il meglio della mia città.
5) Il centrodestra avrà probabilmente altri due candidati, Sucameli e Orlando. Se non dovesse farcela, in un’ipotesi di ballottaggio, appoggerebbe il più votato?
L’appoggio ci sarà se c’è una convergenza e una serietà sui progetti della città.
6) Se dovesse vincere. Quale sarebbe la sua prima iniziativa?
Ho sempre sognato una città vivace. Programmerei degli eventi di grande rilievo nel panorama musicale, artistico e culturale. Inoltre, disciplinerei da subito il piano di traffico cittadino.