La classe dirigente della città di Alcamo dovrà promuovere nei prossimi anni delle politiche economiche a sostegno dei lavoratori, istituendo un argine giuridico ed etico al precariato, e per porre fine alle disuguaglianze sempre più forti. In particolare i finanziamenti dell’ Unione Europea saranno davvero efficaci, se realizzeranno una vera coesione sociale e comunitaria, non se determineranno strumenti elettorali, di cui potranno beneficiare solo pochi notabili. La visione stessa dell’ Europa, oggi sempre più in difficoltà, intesa come unione tra Stati interdipendenti, dovrebbe ispirare un Patto per il Sud e per il lavoro, che possa far progredire la Sicilia e tutto il Sud dell’ Europa. Occorre ripartire dai bisogni degli ultimi e dalle contraddizioni della società, e criticare ogni soluzione che sia insensibile verso i nuovi diritti. Si tratta di una sfida politica, locale e globale.