Viviamo tempi senza grandi slanci ideali, eppure va considerata l’idea, assolutamente attuale, di credere in una rinascita, anche in ambito locale, della politica, dei corpi intermedi, come i partiti e il sindacato. Lo scenario che abbiamo davanti, l’assillo della grande Crisi economica, impone ai cittadini di non arrendersi fatalisticamente, di non chiudersi in un individualismo autolesionistico. Il tempo dell’individualismo imperante è ormai finito, è caduto insieme al mito della crescita economica a tutti costi. Spetta alla nuova generazione la dura missione di rinnovare, senza demagogia e populismo, i partiti, di modificarli dall’ interno, evitando roboanti rottamazioni. Il processo di cooptazione delle nuove leve non ha senso, se non è accompagnato da una strategia di coordinamento tra centro e periferia, tra la direzione centrale dei partiti e la gestione locale. I partiti privi della loro base politica e culturale, rischiano infatti di diventare meri cartelloni elettorali, incapaci di risolvere le grandi problematiche della società alcamese di oggi.