La commissione agricoltura e produzione agroalimentare del Senato ha approvato ieri una risoluzione sulle problematiche legate alla pesca del tonno rosso.
La senatrice Maria Pia Castiglione, del Pid-Cantiere Popolare, prima firmataria del provvedimento, ha dichiarato che “la risoluzione, approvata all’unanimità dalla Commissione, impegna il Governo ad attivarsi con maggiore determinazione in ambito comunitario affinché l’UE riesca ad ottenere un totale ammissibile di cattura (TAC) maggiormente legato allo stato reale della risorsa, con aumenti dei quantitativi catturabili in periodi di abbondanza di risorsa e viceversa, oltre a rimodulare ed attenuare le misure limitative introdotte nell’attività di pesca del tonno rosso, con particolare riguardo alla riduzione delle quote e delle capacità della flotta, nonché alla limitazione dei periodi di pesca”.
Da ricordare che la risoluzione esprime il parere della commissione in merito alla questione, e non obbliga il governo a conformarvisi. Nessun dubbio comunque sull’utilità del provvedimento, che porta alla luce anche la questione relativa al numero delle imprese autorizzate alla pesca, chiedendo che le quote di cattura assegnate alle singole imprese siano considerate dei beni nella loro disponibilità “al fine di consentire una efficace programmazione dell’attività e degli investimenti” – dichiara ancora la senatrice.
Resta da chiedersi se in questo modo la quota di cattura potrà essere ceduta in caso di vendita o cessione dell’impresa, con conseguente rischio di creazione di situazioni di monopolio, a scapito delle imprese locali. Questa sarebbe un’arma a doppio taglio, perché è anche innegabile che, come conclude l’On. Castiglione “resta evidente che la licenza di pesca non potrà essere revocata in rapporto all’entità della quota individuale assegnata.”