CINISI – La Regione, nella ricorrenza del 34° anniversario della tragica morte di Peppino Impastato, ha avviato le procedure per l’espropriazione per pubblica utilità, sulla base di un progetto di realizzazione di un sito della memoria, del casolare e del terreno circostante a Cinisi dove il giovane venne ucciso.
“Contiamo in tal modo di poter celermente avviare i lavori per trasformare questo luogo simbolo dell’efferata violenza mafiosa in un museo della memoria e della testimonianza della resistenza che ad essa ha condotto Impastato, intendendone così ricordare e commemorare l’impegno civile e giornalistico”, commenta l’assessore regionale per l’Economia, Gaetano Armao.
La Regione, a ottobre dell’anno scorso aveva avviato le procedure per l’acquisto del sito da parte dei proprietari (mediante accordo bonario) per realizzare il museo ed eliminare la situazione di grave degrado del sito, opportunamente denunciata da Giovanni Impastato.
Tale soluzione, purtroppo, si è rivelata impercorribile per l’ampia divergenza registratasi tra quanto offerto dall’amministrazione regionale, sulla base della perizia di congruità del valore dell’immobile e del terreno, e quanto invece richiesto dai proprietari.
“Non avendo potuto raggiungere – ha spiegato Armao – un accordo con i proprietari e ritenendo di assoluta importanza raccogliere la richiesta venuta dalla società civile e dagli abitanti di Cinisi di recuperare questo luogo, in modo da farne occasione e strumento di conservazione della memoria della battaglia civile di Impastato e di attività per la comunità locale, si è ritenuto di intraprendere con la massima celerità l’espropriazione, per la quale è in corso l’iter, sono già disponibili le somme ed è stato individuato il responsabile del procedimento. Procedura che contiamo di definire entro pochi mesi. Per il progetto della Regione di realizzazione della casa-museo, che sarà avviato non appena definita l’espropriazione e la ristrutturazione, sono già disponibili le risorse finanziarie”.
“Nell’anniversario della morte di Peppino Impastato – continua Armao – volendo proseguire idealmente la sua lotta e onorare il suo sacrificio, intendiamo porre un punto di non ritorno nelle procedure che renderanno quel luogo strumento di educazione alla legalità e di diffusione dei valori della partecipazione democratica”.