TRAPANI. La posizione di Savalli, l’uomo che a Trapani ha ucciso la moglie al nono mese di gravidanza, si aggrava; i Ris di Messina, dopo le analisi eseguite sugli indumenti dell’uomo, hanno riscontrato micro macchie di sangue della vittima sui pantaloni e sulle scarpe che indossava quella sera. Le accuse dunque vengono supportate da riscontri scentifici, che danno nuovo impulso alle indagini e rimangono le accuse di omicidio premeditato aggravato dalla crudeltà per aver ucciso oltre la moglie anche il figlio che portava in grembo ed ormai in prossimità del parto. Appare sempre meno probabile, alla luce delle nuove prove, che le cose siano andate come il Savalli le vorrebbe far apparire. Rimane inalterata la posizione dell’amante, G.Purpura, ritenuta complice attiva dell’uomo, e per la quale i legali hanno avanzato richiesta di scarcerazione.