PALERMO. Trent’anni fa veniva brutalmente ucciso a colpi di kalashnikov il Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa insieme alla moglie Emanuela Setti Carraro e all’agente di scorta Domenico Russo, durante un attentato di stampo mafioso.
Dalla Chiesa si era distinto al nord per le sue opere di contrasto alle brigate rosse e successivamente venne nominato prefetto di Palermo per contrastare Cosa Nostra, seppur privo del sostegno dello Stato.
Ciò nonostante fu in grado di infliggere numerosi colpi a Cosa Nostra e a tracciare una vera e propria “mappa della nuova mafia” con particolare attenzione ai rapporti che legavano la mafia alla politica.
Il giorno della sua morte sul muro ancora imbrattato di sangue venne affisso un lenzuolo con scritto “Qui è morta la speranza dei palermitani onesti”.
Trent’anni dopo in via Isidoro Carini, luogo dell’eccidio, il ministro dell’Interno Annamaria Cancellieri deporrà una corona di fiori, e successivamente assisterà alla Messa celebrata nella Chiesa di San Giacomo dei Militari, all’interno della Caserma “Carlo Alberto dalla Chiesa”, sede del Comando Legione Carabinieri Sicilia.