Intervista a Rocco Bologna candidato all’Ars per Grande Sud

ALCAMO. Intervista a Rocco Bologna, candidato all’Ars per Grande Sud:

1) Cosa l’ha spinta a candidarsi?

Credo che siamo stati per troppo tempo fermi  a guardare gli altri che decidevano per noi. La politica incide fortemente su quello che ci circonda, sopratutto sulle prospettive. Prospettive che vengono sempre più mortificate e disattese soprattutto nel nostro territorio. Da anni le persone emigrate, che un tempo tornavano nel nostro territorio, non tornano più e sono nuovamente in aumento le persone che decidono di lasciare la nostra terra per studio o per lavoro, trasferendo le loro entrate altrove. Sono capitali che vanno via, come quelli della manodopera immigrata che lavora legittimamente qui ma spende altrove. Sono abituato ad  affrontare le cose direttamente, ho delle idee e nonostante sappia che che una sola persona non sia sufficiente a cambiare un intero sistema ho deciso di mettermi in gioco in questa competizione.

2) Il suo programma da candidato all’Ars?

A livello di partito si sono dette tante cose, a livello personale ho chiaramente le mie idee ma sono convinto che ad oggi non serva più dirle durante la campagna elettorale; sembra un controsenso ma credo sia la verità perchè la gente sente solo tante belle parole in campagna elettorale. La gente dovrebbe votare d’istinto ormai e non credere più a chi da 20 anni promette che farà qualcosa e ha già ampiamente dimostrato di non averlo fatto. Credo che la cosa più importante in questo momento sia tutelare il territorio, tutelarlo fortemente. Credo che stiamo dissipando tutto quello che i nostri nonni e i nostri padri hanno creato per la mia generazione; la mia generazione ha fatto debiti per le generazioni che veranno ed è ora di cambiare questa tendenza. Chi ha fatto politica fino ad adesso non può vantarsi di questo, dovrebbe piuttosto dirsi ci ho provato, ho dato del mio meglio, non ci sono riuscito ed è ora di lasciare spazio. Spero che siano tante le persone che decidono di fare politica e non l’hanno mai fatta, ovviamente persone con delle competenze da mettere al servizio della comunità.

3) Perchè gli elettori dovrebbero votare Miccichè?

Devo dire la verità inizialmente ero un po’ scettico su questa figura politica perchè ne avevo sentito parlare solo dai mass media, conoscendolo di persona mi sono molto ricreduto. Per il me il fatto che abbia rinunciato ad una carica a livello nazionale per spendersi in una battaglia per la sua terra e per i siciliani è segno di grande interesse per tutti noi. Ha lasciato il posto di sottosegretario con delega per i fondi comunitari. Si è scommesso, sperando ora di vederlo ai fatti. Inoltre in politica mi sono abituato a non dare giudizi prima di conoscere di persona i candidati.

Alle altre elezioni avevo appoggiato Lombardo e mi sono fortemente ricreduto, in negativo, su di lui. Sono convinto che i principi erano e sono validi, questo (grande sud) è un altro partito meridionalista e mi rivedo nei principi di tutela del territorio e della nostra terra. Miccichè mi sembra il meno legato agli apparati rispetto ai candidati alla presidenza.

4) Perchè gli alcamesi, ma non solo, dovrebbero votarla?

Io ho insegnato per 18 anni a Marsala, ho molti amici nel territorio trapanese. Chi mi conosce ovviamente può avere dei motivi in più per votarmi, chi non mi conosce può conoscere la mia storia che penso che parli per me. Non credo più tanto agli ideali, quando pd e udc si uniscono mi viene da chiedere se abbia più senso parlare di ideali. Credo più alle persone che agli ideali.

Chi deve votare più che conoscere cosa vogliono fare i partiti dovrebbe conoscere le persone.

5) Una dichiarazione…

Con la mia candidatura voglio cercare di invertire la tendenza, sono cosciente che una persona sola non può bastare ma voglio scommertermi anche io in questa sfida.

Per scelta ho deciso di non fare ostentazioni di forza pubblica con comizi e interventi da un palco, incontro la gente in riunioni più o meno grandi. Sto facendo molti incontri per farmi conoscere dalle persone e per parlare con loro. Non ho promesso niente e mi piace parlare con loro proprio per fargli conoscere le mie idee e farli basare su questo al momento del voto.

L’unico consiglio che in questo momento mi sento di dare è quello di andare a votare. Ho sentito molte persone che pensano di non andare ed esprimere il proprio voto, le stesse che lamentano una cattiva gestione della politica. A questi dico di andare a votare altrimenti contribuiranno a far decidere agli altri chi deve governarli, non è il momento dell’antipolitica.

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Simona De Simone, psicologa e psicoterapeuta. Divoratrice instancabile di libri e del buon cibo. Appassionata di scrittura e mamma di Alqamah sin dal principio.