ALCAMO. Una piazza Ciullo gremitissima ha accolto un Beppe Grillo combattivo e particolarmente propenso a lasciare un segno. Non sono mancate le battute e la parte “spettacolare” di quest’uomo abituato a trascinare le folle a prescindere che parli da un palco di un suo spettacolo, o che stia facendo un comizio elettorale.
Già da diversi giorni in Sicilia, Grillo sta girando le città e promuovendo la campagna elettorale del movimento 5 Stelle accompagnando i comizi di candidati all’Ars e del candidato a Presidente della regione, Giancarlo Cancelleri.
Ad Alcamo si parla di almeno 6 mila presenze tra piazza e altri angoli del corso VI aprile. 10 mila le presenze ieri a Trapani e almeno 4 mila al comizio successivo di Bagheria.
Grillo, che da anni si batte per un economia a km 0, per le energie sostenibili e per buttare fuori la malapolitica dai palazzi di potere, ha toccato tutti gli argomenti oggetto del programma del movimento da lui fondato e sostenuto.
Ha scherzato sin dall’inizio sulla questione per cui molti lo accusano di porsi come nuovo messia, dichiarando di essere piuttosto una persona benestante che potendoselo permettere, grazie al lavoro che ha svolto per tutta la vita, adesso ha deciso di smuovere le coscienze degli italiani e ricordare loro alcuni semplici concetti per uscire dallo stato di crisi e di malapolitica che viviamo.
Dalla riduzione dei costi della politica, i deputati regionali siciliani infatti “guadagnano” 20 mila euro al mese circa, al bisogno di modificare questa mentalità troppo legata al voto di scambio per evitare che la schiavitù lavorativa diventi ancora più imperante.
Più volte ha sottolineato che i candidati del movimento firmano al momento della candidatura il loro impegno a ridursi lo stipendio da parlamentare a 2500 euro. Ha ricordato, altresì, che in 3 anni di vita il movimento si è finanziato attraverso la vendita di magliette e le donazioni dei sostenitori. Il rimborso elettorale che gli spettava di diritto due anni fa, per una cifra di 1 milione e 700 mila euro, è stata rimandata al mittente (lo stato italiano) per ridistribuire la cifra ai legittimi proprietari (i cittadini).