Il movimento cinque stelle ha basato una parte della sua campagna elettorale sull’importanza di ridurre i costi della politica e sul bisogno di tagliare sugli stipendi dei parlamentari.
Ma al di là della campagna elettorale, ora che sono stati eletti, ora che si fa sul serio, in pochi concordano sulla decisione di decurtare gli stipendi degli onorevoli, che per il movimento rimane invece un punto fondamentale.
C’è chi sostiene che servano a pagare tutte le spese che sostengono in viaggi e spostamenti e chi invece accusa Cancelleri e i suoi di demagogia priva di fondamento in quanto i loro stipendi sono stati già decurtati.
Intanto il movimento risulta l’unico orientato ad un taglio netto delle indennità e per i suoi prevede uno stipendio di 2700 euro netti, sufficienti secondo loro a coprire tutte le spese e ripagare del lavoro svolto al servizio ella cittadinanza.
Non viene più nemmeno da sorridere a vederli accapigliare tanto sulla questione economica, come se i parlamentari regioanali fossero gli unici a spostarsi per chilometri e chilometri per poter svolgere il loro lavoro. Come se tanti giovani, ma non solo, non siano costretti con molto meno di 2700 euro (quelli proposti dal movimento di Grillo) a sostenere non solo le spese di viaggio ma anche tutto ciò che concerne la vita quotidiana.