A Venezia si è svolta una riunione che riguarda le regioni adriatiche unite contro le trivellazioni petrolifere. D’Alì spera che presto si possa definire un codice internazionale di difesa del Mediterraneo secondo il quale il blocco delle trivellazioni possa avere carattere prioritario.
“Conferenza Internazionale delle Regioni Adriatiche e Ioniche” così è denominata la riunione del 9 novembre dove si è discusso di salvaguardia delle coste delle Regioni del Mare Mediterraneo dall’estrazione di idrocarburi in mare, che tanto preoccupa ambientalisti e abitanti. Al termine dei lavori le Regioni promotrici dell’iniziativa hanno votato un ordine del giorno che invita il Parlamento italiano a sostenere la ratifica da parte dell’Unione Europea del protocollo offshore che impone una serie di condizioni da soddisfare prima che sia consentito l’avvio delle attività di ricerca ed estrazione di idrocarburi, e a promuovere con gli stessi Paesi dell’UE,ma anche altri Paesi che si affacciano su Adriatico e Ionio una cooperazione inter-istituzionale che porti, si spera in breve tempo, a firmare un protocollo di intesa per una regolamentazione comune delle attività estrattive e di esplorazione degli idrocarburi. D’Alì’ ha tanto lottato in favore di una legge di regolamentazione e si è detto ancora disponibile a lottare in questa direzione.
«Speriamo – dice concludendo D’Alì – che questa iniziativa delle regioni adriatiche possa presto estendersi agli Stati ed alle Regioni dell’intero bacino Mediterraneo creando finalmente un vero tavolo di confronto che possa definire un codice internazionale di difesa del nostro mare secondo il quale il blocco delle trivellazioni possa avere carattere prioritario»