MARSALA. Dopo una pausa di alcuni mesi, riprenderà la demolizione delle 12 costruzioni abusive presso Marsala, realizzate entro i 150 metri dal mare. Ieri mattina, infatti, sono ripresi i lavori preliminari, alla presenza di vigili urbani, polizia e carabinieri, di una costruzione situata sul versante nord: a poche decine di metri dalla tenuta gentilizia (Villa Genna), acquistata alla fine degli anni Ottanta dalla Curia vescovile di Mazara del Vallo, vescovo monsignor Costantino Trapani e poi acquisita dal Comune.
Si tratta di una casa interna, non proprio vicino al litorale dello Stagnone, che già era stata censita tra le 22 costruzioni da demolire. La ditta che esegue i lavori di sgombero delle case da demolire ha cominciato a svuotare la casa in questione provvedendo, come previsto dall’iter di sgombero, a trasferire in appositi locali (che saranno sotto il controllo dei vigili urbani come l’abitazione) mobili e masserizie che erano all’interno della casa. Nello stesso tempo una squadra dell’Enel ha interrotto l’erogazione elettrica nell’abitazione. Secondo una previsione di massima, le operazioni di demolizione dovrebbero essere eseguite entro il prossimo mese di dicembre o al massimo nei primi di gennaio, quando il Comune affiderà il servizio ad un nuovo ente di demolizione, che per le prime dieci costruzioni è stato svolto dalla Edil Costruzioni di Alcamo. Pare che i motivi dell’interruzione dei lavori, siano dovuti all’esaurirsi delle somme utilizzate dalla Edil Costruzioni di Alcamo.
Il nuovo dirigente del settore Territorio e Ambiente ha impegnato la somma in dodicesimi di 120 mila euro per rifare la nuova gara d’appalto. Le costruzioni da demolire sono ancora 12, localizzate sia nel versante nord che sud. Si tratta di case che, dopo le procedure previste dalla normativa vigente, sono state definite non sanabili e già acquisite al patrimonio indisponibile del Comune.
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