“Novamusa” si occupava di gestire il parco antico di Taormina e le aree archeologiche di Segesta e Selinunte, alcuni dei siti più conosciuti e visitati della Sicilia. In teoria avrebbe dovuto gestirli per conto della Regione Sicilia versando gli introiti per la concessione del servizio, ma ciò non avveniva da tempo e si era anche aperto un contenzioso tra Assessorato Regionale Beni Culturali e Novamusa. Le indagini hanno portato nei giorni scorsi all’arresto del legale rappresentante Gaetano Mercadante, che resterà ai domiciliari nella sua abitazione di Bracciano (Roma).
L’uomo è accusato di peculato, anche se in passato ha sostenuto di aver versato alcune somme (14 milioni) e aver utilizzato le restanti (19 milioni) per le infrastrutture necessarie per la gestione di servizi aggiuntivi.
La magistratura indaga proprio sui 19 milioni che sarebbero un’appropriazione indebita di Mercadante a danno della Regione. I rapporti tra regione e Novamusa si sono interrotti nel 2009.