Leggo prima con un sorriso, poi con crescente inquietudine un foglio pieno di appunti trovato nei corridoi dell’ufficio dove lavoro.
“Nascita di un Supereoe. Ho deciso: le strade insicure della città hanno bisogno di qualcuno che le protegga. E giacché l’amministrazione non fa nulla, c’è bisogno del Difensore di Città! Programma iniziale: procurarsi degli abiti apparentemente normali ma perfettamente mimetici tra i vicoli la sera, maglia a collo alto e jeans color grigio fumo, un cappottone grigio/nero con bavero grande da poter alzare in modo da nascondere il viso, borsalino stesso colore, uno stemma laterale <DC>, perché un supereroe ha bisogno del suo marchio. Passo successivo, Manifesto alla popolazione: «X tutti i ragazzi ke vengono a fate casino, bestemmiare, lasciare bottiglie x terra o addirittura romperle a terra e quelli che vengono a pisciare nella via m… il comune non fà un cazzo?! Ora ci penso io allora!!!». Frase ispiratrice tratta dal web: E sai chi vince alla fine? Quello che non si è arreso!.Che ha lasciato scorrere il tempo e non ha forzato le cose. Quello che magari ha sofferto, che si è fatto andare bene le cose che lo facevano soffrire. Quello che ha ascoltato tutti, ma ha fatto sempre di testa sua. Che ha sbagliato e ha cercato di rimediare, anche se gli faceva male. (web) Fase realizzativa, i piani: 1) per allontanare urlatori e bestemmiatori, utilizzo di false sirene della polizia (che tanto non c’è mai); 2) per i pisciaioli agli angoli delle strade, getti d’acqua intimidatori dalla balaustra (le terrazze comunicanti permettono di raggiungere gli orinatori in ogni punto del quartiere); 3) per i gruppi più bellicosi o riottosi, rimedi estremi (segamento di tacco esponenziale, lamettata sulla giacca Armani, staccamento di lamé da vestitini e borsette, nebulizzazione di prodotto sciogli-gel sui capelli, con conseguente caduta e arricciamento di cresta); 4) in caso di pericolo, per proteggersi la fuga, petardi e bombe carta disperdenti.”
Sono molto preoccupato per i ragazzi se veramente esiste uno squilibrato che, forse suggestionato dai film della Marvel, intende sostituirsi alle forze dell’ordine facendosi giustizia da solo. O magari si tratta soltanto di uno scherzo fatto a me. Mi aggiro comunque per i corridoi pensando a chi può essere il buontempone, oppure il paranoico. Sarà uno dei miei due colleghi di stanza, Alfa, alto, corvino nel colore e nel naso, occhi piccoli e attenti, sornione, battuta pronta e antipatica? Omega, robusto, riccio, castano chiaro, viso tondo e rubizzo? Oppure si tratta di qualcuno di altre stanze, forse il collerico Modì, dell’Ufficio di Ragioneria, in quel caso potrebbe davvero essere lui il Difensore di Città, lui che prende tutto così sul serio. Altrimenti, se si tratta di uno scherzo per chiunque avesse notato il foglio con gli appunti, passando per il corridoio, forse l’autore potrebbe essere Dario l’usciere, un tipo sempre pronto alla risata e allo sberleffo. Un po’ complicato però come scherzo, meglio stare in guardia. A cena chiedo ad Elena, mia figlia, di stare attenta il prossimo sabato sera durante la sua uscita settimanale oltre l’ora di cena. Dovrà cercare di evitare i ragazzi che bevono troppo e si lasciano andare a qualche sciocchezza, ma anche di trovarsi in gruppi affollati, possibili vittime di ritorsioni degli abitanti del quartiere dove c’è la cosiddetta movida. Non si tratta delle solite raccomandazioni, le spiego, in particolare voglio che riferisca a casa se avvisterà qualche strano personaggio che segue i ragazzi o tenta di scacciarli in qualche modo. Promette con aria distratta, poi si scusa e va in camera sua a finire i compiti. – continua –