ALCAMO – E’ arrivata in serata la decisione della Commissione nazionale di garanzia del Partito Democratico, presieduta da Luigi Berlinguer, che, in base a un criterio di opportunità, ha deciso di non includere nelle liste elettorali le candidature Antonio Papania di Alcamo e Mirello Crisafulli di Enna.
L’incompatibilità con il codice etico del Partito è legata al patteggiamento nel 2002, di 2 mesi e 20 giorni di reclusione (poi convertiti in multa) in un processo su un presunto abuso d’ufficio per Papania. Crisafulli invece è stato rinviato a giudizio per concorso in abuso d’ufficio con l’accusa di aver fatto pavimentare a spese della Provincia la strada comunale che porta alla sua villa.
Pertanto restano adesso vacanti due posti nelle liste del PD.
Nino Papania sceglie la strada del silenzio: “In questo momento preferisco non parlare“.
Secondo Crisafulli si tratta di: “giacobinismo allo stato puro. Un errore e una scorrettezza clamorosa. Spero che il mio partito non continui su questa strada, quando si sceglie la via della purezza c’e’ sempre uno piu’ puro che ti epura“. “E’ lo spostamento del mio partito verso posizione giustizialiste. Il Pd – commenta Mirello Crisafulli – ha fatto una scelta che mette in discussione la sua costituzione. Cosi’ andra’ solo peggio. Come faro’ a spiegarlo alle 6.600 persone che son venute a votarmi alle primarie?“