Ciaccio Montalto: un libro ed un premio per ricordarlo

«Una toga amara. Giangiacomo Ciaccio Montalto, la tenacia e la solitudine di un magistrato scomodo» è il titolo del libro scritto dallo storico trapanese Salvatore Mugno e pubblicato da Di Girolamo Editore. Il volume sarà presentato a Valderice giovedì 24 gennaio alle 17.30, presso la Sala Consiliare intitolata al magistrato. Alla presenza dell’autore, la giornalista Ornella Fulco leggerà alcuni brani del libro. Sono state invitate, e probailmente saranno presenti, le figlie del magistrato Marene, Elena e Silvia Ciaccio Montalto.

«Sono trascorsi 30 anni – ricorda il sindaco, Camillo Iovino – ma la figura di Giangiacomo Ciaccio Montalto è ancora un esempio cui tutti possono guardare. Giovane magistrato, seppe coniugare rigore investigativo e dirittura morale riuscendo a scoprire gli affari della mafia trapanese in anni in cui ben poco si conosceva di essa. È un esempio di rigore e passione. La sua memoria, sebbene intimamente legata a Valderice, e non solo perché qui trovò la morte per mano mafiosa, è patrimonio di tutti, soprattutto di quanti si battono per liberare la nostra terra da ogni forma di criminalità organizzata, da ogni tipo di mafia».

Nel corso della serata sarà anche presentato il Premio “Mafi…niamola”, istituito dall’amministrazione comunale con l’obiettivo di favorire nella società, e soprattutto nei giovani e nelle loro famiglie, azioni positive per lo sviluppo di una coscienza etica, consapevole e coerente con i principi della legalità.

Il concorso è bandito a livello provinciale ed è finalizzato a coinvolgere gli studenti e i genitori nella produzione di video, filmati, slide, manifesti, brochure, elaborati grafici sul seguente tema: “Lo sviluppo di una personalità critica e creativa che non accetti passivamente i dati dell’esperienza, così come ci ha insegnato l’eroica esperienza di Sebastiano Bonfiglio, Mauro Rostagno e G.G. Ciaccio Montalto”.

«Riteniamo centrale l’azione nei confronti delle giovani generazioni e l’educazione alla legalità – sottolinea l’assessore alle politiche sociali del Comune di Valderice, Michele Schifano -. Il tema del concorso può essere declinato in mille diversi modi purché i temi centrali rimangano il rifiuto della sopraffazione, il rispetto delle regole e del patto democratico di civile convivenza, la lealtà ed il senso civico del dovere come forme di antidodo agli atteggiamenti di subcultura, di cui la mafia ed ogni altra forma di criminalità si nutrono».


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Eva Calvaruso, classe 1984, vive ad Alcamo, spirito da ventenne e laurea in Economia. Animo hippie e fan sfegatata di Guccini. Curiosità, passione e una continua ricerca della verità l’hanno spinta a diventare una giornalista.