ROMA – La strage di Ustica avvenne a causa di un missile e non di una esplosione interna al Dc-9 e lo Stato deve risarcire i familiari delle vittime per non aver garantito, con sufficienti controlli dei radar civili e militari, la sicurezza dei cieli. Lo sottolinea la Cassazione in sede civile nella prima sentenza definitiva di condanna al risarcimento. Dopo 32 anni è la prima verità su Ustica dopo il niente di fatto dei processi penali. L’ipotesi del missile è “abbondantemente e congruamente motivata“: per la prima volta i magistrati hanno stabilito che l’aereo fu abbattuto in seguito ad uno scontro tra caccia militari. “Questa sentenza può rappresentare un punto di partenza per arrivare alla verità storica nel caso della strage di Ustica“, così commenta il verdetto della Cassazione il giudice Rosario Priore, che fece l’istruttoria sulla strage per anni e si convinse della esplosione esterna, dovuta appunto ad un missile.