TRAPANI – Lo scorso 25 marzo, alle ore 08:30 circa, è giunta una telefonata alla centrale di Polizia di Trapani durante la quale un cittadino segnalava la presenza di un individuo riverso per terra che asseriva di essere ferito in quanto aggredito da ignoti soggetti che l’avevano rapinato di tutti i suoi averi.
Immediatamente una pattuglia e un’ambulanza hanno raggiunto il luogo indicato, una traversa della centralissima via Agostino Pepoli. Sul posto, già ad un primo sopralluogo, non si constatava nessun segno di colluttazione.
Il soggetto rapinato, che risulta chiamarsi S.A., ai sanitari di turno del pronto soccorso ha dichiarato di essere stato sorpreso alle spalle mentre si stava accingendo ad aprire la saracinesca del proprio garage e colpito con un oggetto contundente alla nuca, motivo per cui, non era in grado di riferire nulla sugli autori della rapina.
La stessa versione dei fatti è stata fornita anche al personale della Polizia, con la precisazione che ignoti rapinatori si erano impossessati della somma di 2000 € che questi aveva in tasca, frutto dei guadagni della sua attività di rappresentante di dolciumi.
La versione dei fatti raccontata appariva già da subito poco verosimile, atteso che, per quanto dallo stesso asserito sarebbe rimasto disteso per terra in una via quasi centrale dalle ore 05,30 fino alle ore 08,30; orario in cui veniva soccorso da un passante.
Pertanto, il medico di guardia del pronto soccorso è stato invitato ad effettuare un’accurata visita costatando che non risultava visibile nessuna ferita alla nuca. Preso atto di ciò, l’uomo veniva invitato presso gli Uffici della Squadra Volante, dove ha cambiato diverse volte la versione dei fatti fornita originariamente. A seguito di incalzanti domande sull’episodio l’uomo ha ammesso di aver simulato tutta la vicenda in quanto aveva deciso di sottrarre l’incasso alla ditta per cui lavora; azienda che, tra l’altro, risulta assicurata contro il verificarsi di simili eventi, motivo per cui, l’episodio rischiava non solo di suscitare particolare allarme sociale ma soprattutto di restare impunito in quanto il datore di lavoro del predetto soggetto, anche se ignaro dei fatti verificatesi, sarebbe stato ugualmente risarcito del danno subito.
A conclusione della attività l’uomo è stato deferito all’A.G. competente per simulazione di reato, procurato allarme ed altro.